– Andrea Cosimi –
Mentre gli Europei insegnano all’Italia che si può avere coraggio nell’affrontare l’emergenza virus (bellissimi gli stadi affollati e, in alcuni casi, praticamente pieni, a far da contrasto ai mille spettatori all’aperto ammessi da noi), ieri l’Alessandria di Eusepi, Di Quinzio e Arrighini ha raggiunto la serie cadetta al termine di una finale intensissima, decisa solo ai calci di rigore. Completato dunque il quadro delle venti squadre che, dall’open day di venerdì 20 agosto, si affronteranno fino al 6 maggio 2022. Il Pisa sarà l’unica squadra toscana in un contesto dove il Nord la farà da padrone, mentre il Sud sarà rappresentato da sole quattro squadre.
Anche se sembra scontato dirlo, la stagione alle porte sarà certamente molto più competitiva ed agguerrita di quella appena conclusa, una sorta di A2 dove troppe sono le società che puntano in alto e praticamente nessuna può essere “candidabile” per un ritorno nell’inferno della serie C. Da Brescia, Lecce, Monza e Parma è lecito attendersi un campionato di vertice. Benevento, Crotone, Frosinone e Spal sicuramente ci proveranno.
Mentre sul confermarsi in alto potremmo non essere così sicuri per Chievo e Cittadella, tutto il resto è composto prevalentemente da società ambiziose e, molto spesso, anche forti economicamente: sono Alessandria, Ascoli, Como, Cremonese, Perugia, Pisa, Pordenone, Reggina, Vicenza e Ternana. Se evitiamo di fare valutazioni di cuore o acchiappa facili consensi, la prossima sarà una serie B dove non solo nulla sarà scontato riguardo alle tre squadre che saliranno in A, ma dove pure individuare le quattro che retrocederanno non è veramente ipotizzabile. Per questo le società che punteranno troppo sulle cosiddette scommesse e su giovani di belle speranze, senza mettere al centro del progetto tecnico esperienza e solidità, torneranno molto probabilmente a calcare le sabbie mobili della serie C.
Quale sarà il mercato del Pisa non è ovviamente dato saperlo, siamo appena al 18 giugno e pochissimi sono stati i movimenti di tutta la serie B. A mio giudizio, se si è ambiziosi e si vuole puntare in alto, al di là di porre sano rimedio alla disarmante fragilità difensiva appena vissuta lo scorso campionato, si dovrebbe ripartire dalla conferma di giocatori come ad esempio Birindelli, Caracciolo, Gucher, De Vitis, Marin, Mazzitelli e Vido, costruendo intorno una rosa in grado di stazionare stabilmente nella parte sinistra della graduatoria.
Discorso a parte per Marconi, che per me rimane una signora punta cui non si dovrebbe rinunciare, sempre che ci siano i presupposti e le motivazioni reciproche. Non resta dunque che attendere le prossime mosse della società neroazzurra di Knaster e Corrado: da lì saremo in grado di capire quale B ci aspetti e quale futuro possa delinearsi.
Foto: l’esultanza dei giocatori dell’Alessandria per la promozione in B (Lapresse- ilGiornale.it)