Incasso i complimenti del direttore a cui è piaciuto l’articolo sul futuro degli anziani. Ne approfitto furbescamente e chiedo il permesso di contattare l’ufficio stampa del Grosseto che, indirizzatomi a quello della Ternana, mi consente di entrare al Centro Coni di Tirrenia per assistere all’amichevole tra fere e grifoni, pur essendo fuori tempo massimo per fare la richiesta. Grazie. È un luogo che agognavo di conoscere da tempo. Legato all’atmosfera olimpica fin da piccolo per educazione sportiva famigliare proprio venerdì, nel primo giorno delle Olimpiadi, entro nel gelato come un bambino goloso. Dopo aver esibito il GREEN PASS vengo indirizzato al campo di gioco.
Una camminata in un parco di macchia mediterranea lussureggiante con intrusi betulle bianche e palmizi che si baciano con i pini sopra le teste dei fortunati che accedono a quei viali odorosi di prime gocce di pioggia sull’asfalto. Gatti ovunque nella giungla nostrana come tigri in miniatura. Perfettamente tranquillo. Arrivo al campo e mi ritrovo nel calcio pane e salame come piace a me. Niente discoteca. Le panchine sono praticamente attaccate. Tante facce al cronista sconosciute. Qualche vecchia volpe livornese tra panchina e prato. Lucarelli, Protti e Vantaggiato. Noti i fantasisti e i talentuosi. Riconosco nel Grosseto Filippo Serena, un altro figlio di. Riconosco Peralta di nuovo a queste latitudini dopo l’esperienza con Gattuso.
Avevo già vissuto l’esperienza del “senza pubblico” dalle tribuna stampa ma da dentro l’azione è tutto più genuino. Si vive la squadra, moccoli e confidenze tra giocatori. Finisce la batteria del telefono e non posso più scattare foto. Rientro a casa contrariato solo perché le more tra i rovi sulla strada del ritorno non erano mature. Ne avrei fatto una scorpacciata. Ah comunque forza PISA. Bona Ugo!