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Trovato carbonizzato il corpo di Francesco Pantaleo, lo studente siciliano scomparso da Pisa

- Primo piano
31 Luglio 2021

Risolto nel peggiore dei modi il giallo della scomparsa di Francesco Pantaleo, lo studente universitario 23enne di Marsala (Trapani), scomparso da Pisa il 24 luglio. È suo il corpo ritrovato carbonizzato domenica scorsa nelle campagne di San Giuliano Terme (Pisa). L’identificazione è stata fatta comparando il Dna messo a disposizione dai genitori del giovane. L’autopsia sarà fondamentale per chiarire se si sia trattato di omicidio o suicidio. Iscritto al corso di ingegneria informatica dell’ateneo pisano Pantaleo avrebbe dovuto sostenere l’ultimo esame del corso di laurea triennale. Nei giorni scorsi è circolata l’ipotesi che il motivo della sua sparizione potesse essere legato al fatto che non avesse sostenuto tutti gli esami, come fatto credere ai familiari. Vedremo nei prossimi giorni, anche se è il punto sicuramente meno importante dell’inchiesta.

Francesco era sparito da sei giorni. A lanciare l’allarme erano stati i suoi familiari, dalla Sicilia, che non riuscivano a mettersi in contatto con lui. Il giovane si è allontanato dalla casa di via Adige, che condivideva con altri due coetanei, lasciando su un comodino tutti gli effetti personali: gli occhiali da vista, il cellulare, il portafogli con il bancomat, portandosi dietro solo 200 euro. In camera sua è stato trovato il computer nuovo, su cui lavorava da tre mesi, senza alcun file.

Disperato, nei giorni scorsi, l’appello lanciato al figlio dai genitori: “Qualsiasi cosa sia successa, tutto si sistema, torna a casa, ti prego”, aveva detto il padre Antonio. Ma l’arrivo del responso dei test del Dna ha raggelato tutti: Francesco è morto carbonizzato. Resta da capire perché.

Il corpo di Francesco è stato avvolto dalle fiamme nel luogo stesso in cui è stato ritrovato: vicino non sono stati trovati contenitori con liquido infiammabile. Questo sembra escludere l’ipotesi del suicidio.

L’ultimo contatto con la famiglia era avvenuto 23 luglio, con una telefonata. “Era sereno. Non riusciamo a capire – ha raccontato il padre Antonino – Sembra si stia parlando di un’altra persona. Mai avrei pensato che mio figlio potesse fare una cosa del genere, non è da lui, ragazzo serio, senza grilli in testa”. Il giovane aveva detto “che l’appello per l’esame sarebbe iniziato il 27 luglio, ma quella data non risulta”, aveva aggiunto il padre.

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