– Guido Martinelli –
Il violino è uno strumento importante per il suo suono profondo, alto, luminoso. In un’orchestra ha un ruolo centrale e anche da solo riesce ad ammaliare il pubblico col suo suono forte, acuto. Tra i più valenti musicisti al mondo ci sono senza dubbio i violinisti e uno di questi è stato ammirato venerdì scorso all’Hotel Bagni di Pisa a San Giuliano Terme, in occasione dell’apertura della terza edizione della rassegna musicale “Muse Contemporanee e Note D’Arte” organizzata dall’Associazione Fanny Mendelssohn. In questa occasione si è esibito nel recital “Il violino attraverso i secoli” il noto Maestro Vadim Tchijik, gran virtuoso del suo strumento, nato nel 1975 e che già all’età dei sei anni iniziò a studiare il violino per dare il suo primo concerto a otto.
Il grande interprete di questo affascinante strumento ha studiato presso la celebre Scuola centrale di Musica Cajkovskij di Mosca e si è laureato a Lione per perfezionarsi successivamente nelle più importanti scuole del mondo. Vincitore di numerosi e prestigiosi premi internazionali ha tenuto recital nelle sale più prestigiose di più di trenta paesi di tutta Europa e in quasi tutti i continenti, partecipato a innumerevoli programmi televisivi e radiofonici di varie emittenti internazionali e inciso diversi cd. Attualmente è docente di violino presso il Conservatorio di Tolosa e tiene masterclass in giro per il globo. Insomma, una presenza musicale di alto spessore che ha avvinto il pubblico presente nello spazio esterno di Corte Byron, secondo le disposizioni ancticovid, con un programma che ha spaziato dal settecento ai giorni nostri.
Le corde del violino mirabilmente percorse dal virtuoso Maestro Vadim hanno seguito un percorso storico ben articolato iniziato con la Partita n 3 in Mi maggiore di J.S.Bach (1685-1750) composta dal celebre musicista tedesco nel 1720. Un brano che può essere eseguito anche da liuto e chitarra e che consta di una successione articolata in diversi movimenti. Frutto di uno dei momenti artisticamente più fecondi del grande artista tedesco, a detta dei critici sembra quasi una sfida al tratto melodico dello strumento, una sorta di provocazione al gusto musicale dell’epoca. Si è passati poi al Capriccio n. 9 dell’immancabile Niccolò Paganini (1782-1840), allorché questo strumento a corde e arco si guadagna l’onore della scena. D’altronde il genovese è l’autore più noto e influente nella storia del violino con la sua leggenda del cosiddetto patto col diavolo: la fortuna di strumento e compositore-esecutore. Questo nono Capriccio, uno dei celebri 24 pubblicati nel 1820, è uno studio di doppia corda con rimbalzo della sezione centrale che colpisce per la sua virtuosità. Dal XIX secolo il recital del valente russo ha compiuto un balzo verso tempi più vicini a noi partendo con l’austriaco Fritz Kreisler (1875-1962) naturalizzato statunitense. Di questo autore di pezzi virtuosistici piuttosto corti per il suo strumento e presentati a lungo, curiosamente, come arrangiamenti di altri autori antichi, Vadim Tschijik ha eseguito il Recitativo e Scherzo-Capriccio op.6. Gli ultimi tre autori provenivano da quel mondo mondo francofono in cui il musicista russo, ormai adottato da questo ambiente, vive. Prima il violinista belga Eugene Ysaye (1858-1931), di cui il grande Pablo Casals disse, dopo aver assistito ad una sua esibizione, di non aver mai ascoltato un violinista così intonato. Il brano eseguito nella serata dal Maestro è stato la Departure da “The Leftovers”.
Lo ha seguito il contemporaneo franco-svizzero Karol Beffa, singolare figura di autore poliedrico in quanto anche pianista, compositore di classica e attore, con il suo Supplique. Il brano finale, invece, ovvero la Sonatine 5, era un’opera del direttore d’orchestra e compositore francese Jean Martinon (1910-1976), specializzato nell’interpretazione di partiture sperimentali.
Grandi applausi finali da una platea in cui spiccavano l’assessore alle Attività produttive e Commercio del Comune di Pisa, Paolo Pesciatini, e la vicesindaco di San Giuliano Terme Lucia Scatena.
Il prossimo appuntamento di questa rassegna, così ben organizzata dalla direttrice artistica Sandra Landini e dal presidente della “Voce del Serchio” Sandro Petri, sarà Venerdì 10 Settembre prossimo. In tale occasione, alle Officine Garibaldi di Via Gioberti A Pisa, ci saranno diversi momenti dalla mattina alla sera, con eventi a pagamento e altri gratuiti. in collaborazione con il Liceo Musicale “G. Carducci”. Alle 11 (a pagamento) si esibirà Edoardo Bruni al pianoforte nell’interessante lezione concerto “Il preludio da Bach ai contemporanei”. Alle 12 avrà luogo l’apertura della esposizione “Di Gemme e di Fuoco” a cura di Barbara Benincasi. Allo stesso orario, nello Spazio Giovani (gratuito), toccherà a “Queste chiamate dee” sull’universo mozartiano. Dalle 17 si potrà assistere all’intervento del duo pianoforte e piano composto da Teresa Kaban e Hnryk Blazej (a pagamento). Per finire, alle 21.15 sarà la volta del duo violino e pianoforte di Ludmila Worobec-Witek e Artur Jaron (a pagamento).
Per informazioni e iscrizioni tel. 3476371189 – 347 8509620
associazionefanny@gmail,com / www.fannymendelssohn.eu