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Spranghe, coltelli e spade: guerriglia in pieno centro a Livorno

- Cronaca
17 Settembre 2021

Grosso guaio a Livorno, dove mercoledì sera, intorno alle 21, si è scatenata una guerriglia in pieno centro tra due bande rivali (una quarantina di persone in tutto). Forse si è trattato di un regolamento di conti o, probabilmente, di una lotta esasperata per il controllo del territorio legato al traffico di droga. Sono volati colpi duri, con spranghe, coltelli, cocci di bottiglia e persino spade, oltre a tutto ciò che i contendenti (molti dei quali extracomunitari) hanno trovato per strada: tavoli, sedie, cartelli stradali. Era da diverso tempo che non scoppiava una rissa così violenta nella città labronica. Chi vive in zona (via Buontalenti) ha chiamato le forze dell’ordine, che sono accorse sul posto per riportare la calma. Ma quando sono arrivate sul posto le due bande rivali erano già fuggiti. Alcuni feriti sono stati lasciati fuori dall’ospedale.

Residenti impauriti (“che vita è questa? Siamo prigionieri nelle nostre abitazioni”), la procura apre un’inchiesta e le forze politiche litigano rinfacciandosi le responsabilità. Il caso arriva in Parlamento, con Francesco Berti, deputato M5S, che presenterà un’interrogazione al ministro dell’Interno Lamorgese: “Che a Livorno esista una radicata criminalità, più o meno organizzata, è cosa nota da tempo, così come è noto che il nostro porto sia diventato uno dei principali hub internazionali del traffico di droga. Il combinato disposto di questi due fattori determina una situazione esplosiva, come confermano anche i numeri. È il momento che lo Stato dia un segnale forte, mettendosi concretamente al fianco dei cittadini preoccupati e spaventati”.

Le forze locali di opposizione (centrodestra e 5 Stelle), prendono di mira la giunta, accusata di lassismo e di non saper affrontare l’emergenza criminalità. “Quanto accaduto la sera del 15 settembre è di una gravità inaudita – tuona Forza Italia -. Bande di tunisini (coinvolti una quarantina) che si affrontano con spranghe, spade, coltelli, pistole che esplodono almeno un colpo altezza uomo. Danneggiano auto, distruggono arredi di un bar da usare come armi (sedie e tavoli), infine mettono a rischio residenti e avventori del bar tra i quali un ragazza in dolce attesa. È il momento di dire basta. Forza Italia chiede interventi immediati, rigorosi e esemplari per restituire porzioni della città alla legalità e al pieno controllo dello Stato. L’amministrazione comunale smetta di fare lo struzzo e il Sindaco, che dovrebbe tenere alla salute e alla sicurezza dei suoi cittadini, chieda un rafforzamento immediato dell’operazione ‘Strade sicure’. Si individuino con le forze dell’ordine le zone a rischio di Livorno e si presidino H24. Infine si rintraccino tutti i partecipanti alla rissa e si provveda all’immediata espulsione dall’Italia dei clandestini colpevoli. Livorno e il suo sindaco hanno fin troppo tollerato la presenza di persone che nulla hanno a che fare con la pacifica e civile convivenza. È ora di dire stop alla criminalità che saccheggia negozi, spaccia alla luce del giorno e si permette regolamenti di conti come nulla fosse”.

L’europarlamentare Susanna Ceccardi (Lega) parla di “un fatto senza precedenti in Toscana, per portata, gravità e violenza”. E invoca “più risorse da investire nella sicurezza e meno nella cosiddetta inclusione”. Alessandro Perini consigliere comunale della Lega, dice “basta con la filastrocca che a Livorno va tutto bene, quello che è accaduto in via Buontalenti è assolutamente inaccettabile. Non dimentichiamo però che questa non è la prima volta che accadono fatti di gravissimo degrado e violenza. Proprio la scorsa estate ci furono diversi episodi di colpi di pistola esplosi in via Garibaldi e un negozio cinese fu incendiato con una bomba artigianale. In una città di quasi 160 mila abitanti non bastano 3 pattuglie. Servono altri agenti e altri mezzi, che, come permesso dalla legge, devono poter giare per la città insieme ai militari. Servono anche più agenti di Polizia Municipale, che attualmente è sotto organico di circa il 30%, parliamo di una mancanza di decine di agenti. Ci auguriamo, davanti alla gravità di questi episodi, che anche le forze di maggioranza sostengano provvedimenti per la legalità”.

Il sindaco Luca Salvetti (Pd) ammette che la situazione è grave (“violenza inaudita”) ma poi va al contrattacco: “Quello che è successo non ha niente a che fare con la nostra città e con i valori che qui si sono storicamente affermati e sviluppati. Chi proverà a strumentalizzare l’accaduto con infimi giochi politici sappia che farà solo il male della città”. Poi individua due punti critici: “A Livorno come nel resto del paese da qualche mese è diventata operativa la riforma con il 112 numero unico emergenze, una razionalizzazione per zona delle richieste di intervento, questa razionalizzazione ha indubbiamente rallentato l’allertamento delle forze dell’ordine e questo è un tema che non ci trova d’accordo e che segnaleremo al ministero. È emersa chiara poi la necessità di adoperarsi affinché Livorno possa avere un organico completo per rispondere al meglio alle esigenze di una città grande”.

 

 

 

 

Foto: frame da video pubblicato sui social

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Giornalista.

5 Commenti
    Sergio

    Ecco da una parte si condanna un cittadino che si difende espara ad un ladro dall’altra lo Stato non ha più il controllo dell’ordine pubblico e le “Forze di Polizia” sono all’angolo impossibilitate di effettuare controlli seri e capillari con sanzioni efficaci e credibili. E’ solo il risultato della classe politica che ci governa da anni.

    giuseppe

    Ma’ che ministro dell’interno abbiamo e’ un frana e’ incapace poi vogliono le quote rosa ai posti +importanti si vede che cavolo conbinano un disastro ,ed e protetta da Mattarella e Draghi ecco tutto in Italia abbiamo politici da 4 soldi inesperti, incapaci ,e buoni solo a prendersi i 16.000 euro di stipendio. ma’ che andassero tutti ad affocarsi, non ne ne salva nessuno.

    crociato normanno

    Mi associo hai commenti di Giuseppe & Sergio (sopratutto) …perche sono troppo inkkazzato per esprimirmi ; provo addiritura vergogna come Italiano a questi fatti.

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