– Tommaso Giacomelli –
La Fiorentina suona la sua terza sinfonia consecutiva, vincendo anche col Genoa, nella difficile trasferta in terra ligure. Lo spartito degli uomini di Italiano è armonico e convincente, strabiliante sotto certi aspetti. La squadra gigliata si è imposta contro i rossoblu con personalità e intensità, con fame e idee, ma soprattutto con un risultato di 2 a 1, che non racconta pienamente la superiorità vista sul terreno di gioco.
Un inizio di campionato scintillante per la nuova Viola di Italiano, sicuramente la più bella sorpresa del torneo in queste primissime uscite. La Fiorentina è attualmente una squadra vera, che sa quello che vuole, incute paura, mette sotto gli avversari e cerca il risultato a ogni costo. Uno stato di grazia del genere mancava a Firenze da tanto tempo, una striscia di risultati positivi come quella odierna sono un ricordo di oltre un lustro fa.
Non è difficile farsi prendere dall’entusiasmo, ma Italiano ha rivoluzionato una squadra che ora può giocarsela con tutte, mentre lo scorso anno ha faticato a salvarsi. Anche in questa annata arriveranno sicuramente dei momenti di calo, fisico e di risultati, ma intanto la Fiorentina è tornata a essere una realtà che fa tremare l’avversario, con un ardente fuoco dentro trasmesso in primis dal suo condottiero sulla panchina.
Proprio Italiano ha rigenerato i due giocatori che hanno messo la propria firma sul match di Genova: Bonaventura e Saponara. Il primo è diventato un autentico fattore, imprescindibile per questa squadra per qualità e quantità, dedizione e grinta. Adesso ha ricominciato a segnare e a far sognare. Il secondo è un pupillo di Italiano, che lo ha tenuto e sostenuto, e adesso ripagato grazie a un gol che sa di sfida vinta.
Nico Gonzales è una spina nel fianco per tutti, mentre Vlahovic è consapevole di essere uno degli attaccanti più forti e temuti in circolazione, come ha dimostrato la robusta marcatura di Maksimovic a Marassi. La Fiorentina però vince anche senza le reti del suo cannoniere e questo è un bel patrimonio, perché le soluzioni offensive sono, figlie di un pressing tambureggiante e di un gioco fluido e dinamico sulle fasce, dove anche Callejon ha potuto ritrovare una collocazione da calciatore.
Non si sa quanto durerà, ma nel frattempo il popolo Viola si diverte e sogna. Martedì arriva l’Inter al Franchi, in uno stadio che tornerà a ospitare un grande match con il suo pubblico sugli spalti, dopo più di un anno e mezzo. Le previsioni dicono una pioggia di passione, indipendentemente dal risultato.
Foto: Tano Pecoraro/LaPresse (ilGiornale.it)