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Una svastica fatta con le sedie

- Cronaca
14 Ottobre 2021

Nel piazzale di un’ex cartiera di Collodi, piccola frazione del comune di Pescia in provincia di Pistoia, famosa per il parco dedicato a Pinocchio, è comparsa una svastica realizzata mettendo una accanto all’altra decine di sedie di plastica. La foto e le condivisioni sui social hanno ingigantito la stupida bravata. Il luogo che è stato scelto (chiuso al pubblico) probabilmente non è casuale: a pochi metri, infatti, c’è un cippo che ricorda le vittime di un eccidio del nazifascismo durante la seconda guerra mondiale. Quella svastica, proprio per questo, appare ancor più grave.

Il sindaco facente funzioni di Pescia, Guja Guidi, parla di “gesto insopportabile, specialmente se pensiamo che a pochi metri ci sono i nomi di chi è stato ucciso barbaramente in nome di questo simbolo che porta alla mente solo tragedie e lutti. Gli autori, se volevano fare una goliardata, potevano scegliere ben altre immagini, e se invece questo rappresenta una provocazione, ricordiamo che Pescia è da sempre contro ogni violenza e contro i suoi simboli più orribili. Mi auguro che vengano trovati i responsabili e ci siano le giuste condanne, non solo morali, per questo bruttissimo fatto”.

Dura la condanna di Alessandra Nardini, assessore regionale alla cultura della Memoria: “Esprimo la ferma condanna di un gesto inquietante, che si inserisce in un momento di preoccupanti e offensivi rigurgiti nazifascisti. Violare quel luogo della memoria con il simbolo di una ideologia violenta e spregevole, offende chi, per la democrazia, ha dato la vita. La svastica rappresenta una dittatura che ha seminato solo morte, orrore e distruzione. Non deve essere evocata se non come monito di ciò che non dovrà mai più accadere”.

Rincara la dose Marco Niccolai, consigliere regionale del Pd: “Un gesto ignobile, un messaggio che inquieta in questo momento di rigurgiti neofascisti, in un luogo simbolo della nostra memoria democratica ogni anno proprio lì commemoriamo le 5 vittime dell’eccidio perpetrato dai nazifascisti il 26 luglio 1944. Voglio esprimere la mia personale indignazione e condanna per quanto accaduto a pochi metri dal cippo che ricorda i caduti per mano nazifascista durante la seconda guerra mondiale. Mi auguro che le forze dell’ordine riescano ad individuare quanto prima i responsabili di questo che è uno sfregio alla coscienza civile ed antifascista della nostra comunità: i simboli dell’odio e della violenza non hanno diritto di cittadinanza in un Paese democratico”.

 

Foto: Facebook

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Giornalista.

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