Cori, sfottò, gavettoni e scherzi goliardici. Tra gli allievi della Scuola Normale e quelli del Sant’Anna la rivalità è forte. A Pisa lo sanno bene e lasciano fare. In fondo quale città non tratterebbe coi guanti bianchi due istituzioni accademiche così importanti? Forse però sabato sera qualcuno ha esagerato, superando i limiti dello scherzo. Sono volate parole grosse che hanno fatto gridare allo scandalo. Gli studenti della Normale hanno accusato i colleghi santannini di aver usato espressioni tipiche dell’omofobia e del nonnismo. Quelli del Sant’Anna hanno risposto respingendo al mittente l’accusa e sottolineando che i “cori di scherno irriverenti fanno da sempre parte della goliardia di per sé sopra le righe, loro semmai sono violenti visto che hanno colpito con un pugno un nostro collega”
La dura accusa dei Normalisti finisce nero su bianco in una nota stampa: “Finché i cori goliardici erano intesi come una presa in giro leggera sulle materie studiate alle due Scuole, poteva essere divertente. Ma la goliardia non diverte quando diventa discriminante: ci fa tristezza notare che i nostri colleghi di una scuola di eccellenza pensino di incentrare il loro spettacolo iniziale su cori omofobi, con frasi quali ‘la gente come voi ha l’Aids’ o ‘fr*i'”. Dalla Normale denunciano anche atti di nonnismo. “Alla fine del lancio dei gavettoni – raccontano – abbiamo esposto uno striscione con la scritta ‘Fate l’amore, non fate matricola’, invitando i nostri colleghi a ripensare la loro idea di goliardia, che ha preso sempre più la forma di un nonnismo esercitato dagli allievi più grandi nei confronti dei più piccoli”.
Dal Sant’Anna replicano con altrettanta durezza, rigettando le gravi accuse ricevute: “La ‘guerra’ dei gavettoni si svolge in un contesto goliardico per sua natura sopra le righe e irriverente – spiega Valerio Cancian -. È ovvio che in altre situazioni certe frasi urterebbero le sensibilità. Anche i Normalisti urlano di tutto su temi politici, studio, sesso. È sempre stato così, ma è tutto confinato entro il perimetro della goliardia. Noi omofobi? Ma se abbiamo una task force di allieve e allievi che promuove iniziative e dibattiti proprio sulle tematiche di genere e i diritti Lgbt”.
Respinta anche l’accusa di nonnismo: “Le nostre matricole possono testimoniare come è la vita all’interno della Scuola. Alla Normale fanno i moralisti ma dovrebbero spiegare come mai un nostro allievo ha un occhio nero per il pugno rimediato a fine battaglia e lo striscione offensivo appeso la domenica mattina davanti alla Scuola”. Sullo striscione si leggeva: “Feccia santannina e Sant’Anna me**da”. La domanda è d’obbligo: offese di questo tipo sono goliardia?
Foto:
RobertoCappello fotogiornalismo (Fotogramma)
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