Il tribunale di Firenze ha bloccato il contratto nazionale Assodelivery-Ugl (nel territorio fiorentino) stabilendo l’inefficacia dell’interruzione dei rapporti di lavoro con i rider, decisa da Deliveroo, che non avevano voluto sottoscriverlo. L’ordinanza arriva dopo un ricorso per condotta antisindacale promosso da Nidil-Filcams-Filt Cgil Firenze. Il sindacato che ha promosso l’azione giudiziaria rende noto inoltre che il tribunale ha ordinato “a Deliveroo di procedere alla consultazione e al confronto con le organizzazioni sindacali come previsto dalla contrattazione collettiva”.
Questa la comunicazione incriminata: “Se non firmerà il nuovo contratto di collaborazione entro il 2 novembre non potrà più consegnare con Deliveroo”. Secondo il tribunale “la possibile contemporanea cessazione di oltre 8 mila contratti di lavoro doveva essere oggetto di comunicazione ai sindacati”. La comunicazione invece “non è stata preceduta da alcuna attività di informazione e confronto coi sindacati”, che è obbligatoria per le aziende con 50 dipendenti nel caso in cui si preveda un “rilevante cambiamento nell’organizzazione dell’impresa”. Nel rilevare l’antisindacalità della condotta il tribunale individua cinque elementi indiziari che farebbero emergere la natura di Ugl rider come “sindacato di comodo” e per questo motivo “vicino agli interessi datoriali”. L’ordinanza, osserva Nidil-Filcams-Filt Cgil Firenze, “demolisce definitivamente il contratto nazionale rider voluto da Assodelivery e ribadisce che ai rider devono essere garantite le piene tutele del lavoro subordinato, comprese quelle sindacali”. Assicura poi che vigilerà “sull’immediata esecuzione dell’ordinanza e in particolare sull’immediata cessazione del contratto nazionale rider, la riassunzione dei lavoratori disconnessi e la convocazione delle organizzazioni sindacali più rappresentative”.
Dura la replica di Deliveroo Italy, tramite il general manager Andrea Sarzana: “La sentenza chiede di non applicare a Firenze il Contratto Collettivo Nazionale dei Rider sulla base di ‘elementi indiziari’, senza raccogliere evidenze sulla rappresentatività dell’organizzazione sindacale Ugl Rider, organizzazione che, nonostante la nostra richiesta, non è neanche stata ascoltata nel corso del dibattimento. Non concordiamo con le conclusioni del Tribunale e ricorreremo in appello. La sentenza del Tribunale del Lavoro di Firenze è alquanto controversa perché da un lato riconosce la natura autonoma della relazione tra Deliveroo e i rider che collaborano con la piattaforma, elemento estremamente importante, e dall’altra parte riconosce trattamenti che nulla hanno a che vedere con questa forma di inquadramento”.
Di tutt’altro tenore le parole di Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana: “La decisione del Tribunale di Firenze che ha condannato Deliveroo per condotta antisindacale e ha riconosciuto il dovere di applicare lo Statuto dei Lavoratori anche ai rider, bocciando l’accordo Ugl-Asso Delivery, è un concreto passo in avanti sulla strada dei diritti nel lavoro. Adesso serve una legge nazionale e la Toscana, anche su questo fronte, si dimostra apripista. Adesso – prosegue Mazzeo – è certificato anche dal punto di vista giuslavoristico che non possono più essere accettabili disuguaglianze nei diritti fra i lavoratori. Credo che la legislazione nazionale debba prenderne atto senza più indugi. Come Consiglio regionale siamo stati i primi ad approvare una legge per garantire ai riders, e ai lavoratori delle piattaforme digitali, i diritti alla salute e alla sicurezza e per l’elezione di rappresentanti per la sicurezza. Questa bella notizia garantisce pari salvaguardie tra lavoratori”.