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Uragano Been

- Sport
10 Dicembre 2021

Sono passati tanti anni ma ho ancora in mente quel pomeriggio in cui, con un compagno di scuola, ci trovammo nel pomeriggio per preparare il nostro piccolo striscione: due pezzi di stoffa, uno nero e l’altro azzurro, cuciti insieme da mia mamma, distesi per terra sull’asfalto. Dopo averci pensato un po’ decidemmo di fare questa scritta con un pennello intinto nella vernice bianca: URAGANO BEEN.

Era il nostro omaggio al forte giocatore olandese del Pisa, Mario Been, che il presidente Romeo Anconetani aveva acquistato dal Feyenoord. Mario aveva venticinque anni e giocava a centrocampo in fase avanzata (mezzapunta). Aveva un tocco raffinato e buona visione di gioco, oltre a un gran tiro. Nel Feyenoord, dove aveva mosso i primi passi, aveva realizzato 53 gol in 137 partite e di lui si diceva un gran bene. Arrivò in Italia in un momento in cui essere olandesi era un marchio di assoluta qualità, viste le prodezze di Marco Van Basten e Ruud Gullit al Milan e la nazionale olandese che incantava e vinceva gli Europei.

Dopo aver letto questo articolo, sul sito del Fatto Quotidiano mi sono tornati in mente quei bei ricordi. Mario era talento puro e fece divertire parecchio noi tifosi del Pisa. Appena arrivato dimostrò di che pasta era fatto, realizzando un super gol contro la Fiorentina, in Coppa Italia, nella gara che il Pisa vinse 4-2 (nella viola giocava un certo Roberto Baggio). In Coppa Italia il Pisa fece benissimo quell’anno, arrivando addirittura in semifinale (persa con il Napoli di Maradona). Le cose andarono male in campionato, con il Pisa che retrocesse, pagando lo scotto per un attacco poco prolifico: solo 17 i gol realizzati, con l’attaccante belga Severeyns che non riuscì a realizzarne neanche uno in campionato (in Coppa Italia invece ne fece cinque).

L’anno successivo il Pisa disputò un campionato di vertice nella serie cadetta, piazzandosi al secondo posto e riconquistando subito la Serie A. Il grande trascinatore fu il bomber Lamberto Piovanelli (in coppia con Beppe Incocciati), autore di ben diciotto gol, diversi dei quali su assist dell’ispirato Mario Been (leggendario il suo gol da centrocampo al Messina). Iniziò la sua terza stagione in Italia ma nel novembre 1991 decise di tornare in patria, accasandosi nel Roda JC. Si ritirò nel 1996, a 33 anni, iniziando poco dopo la carriera di allenatore.

In un’intervista che rilasciò quando già si era ritirato dal calcio giocato raccontò i suoi anni all’ombra della Torre: “Pisa è stata un’esperienza fantastica e Anconetani era una persona incredibile. Si era innamorato del sottoscritto e venne personalmente a vedermi a Rotterdam. Al mio arrivo in Toscana trovai un sacco di tifosi ad aspettarmi, perché una tv locale aveva mandato in onda un video con il meglio del mio repertorio e probabilmente mi consideravano un fuoriclasse, esagerando un po’. Una città come Pisa non si dimentica”.

Ma torniamo a quello striscione con la scritta URAGANO BEEN. Qualche volta lo portammo allo stadio per esporlo in Curva Nord. Non avevamo un posto fisso, ci mettevamo dove capitava, spesso nel settore più vicino alla tribuna coperta, dove campeggiava la scritta “Vecchia guardia”. Ricordo che un giorno, dato che avevo avuto un biglietto omaggio in un altro settore, lasciai il mio abbonamento in Curva all’amico Alessandro, che venne a vedere la partita con un altro nostro compagno di classe, Stefano. Mi raccomandai loro di esporre lo striscione “come si deve”, sperando che potesse essere inquadrato dalla tv. Non lo vidi, nonostante avessi un piccolo binocolo. Quando chiesi conto ai miei amici, mi risposero che gli altri tifosi seduti vicino a loro avevano fatto problemi, mettendo altri striscione sopra al nostro.

È sempre stato così e credo sia così anche oggi, alla fine vincono sempre i prepotenti. Quel piccolo striscione non ebbe molta fortuna. Lo videro in pochi. Io, però, lo ricordo sempre con amore.

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Giornalista.

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