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Quando Marco Malvaldi scriveva di vini…

- Cultura
4 Gennaio 2022

Controllavo alcune vecchie carte quando mi sono caduti sotto gli occhi alcuni numeri de “Il Meridiano”, il mensile di informazione dell’omonimo circolo culturale pisano. Sfogliandoli ho ritrovato vecchi amici, bei ricordi (anche un mio articolo sui treni delle Fs) e alcuni interessanti articoli di Marco Malvaldi, lo scrittore pisano divenuto famoso anni dopo con il BarLume e i suoi vecchietti, spassosi e scanzonati ma, al contempo, abilissimi nel risolvere i gialli. All’epoca – siamo verso la fine degli anni Novanta – Malvaldi curava la rubrica “In Vino Veritas” sul Meridiano, che si apriva sempre con una citazione famosa legata al vino.

Sperando di fare cosa gradita vi ripropongo alcune sue piccole recensioni. Prendetele come un divertissement. Malvaldi era uno studente di Chimica che si divertiva a scrivere e, tra i vari interessi che coltivava, c’era anche quello per il buon vino. Buona lettura!

 

In Vino Vertitas – dicembre 1997
“La vita è troppo breve per bere vini cattivi” (W. Goethe)

I vini mitici: la Vernaccia di San Gimignano

Volendo fare un po’ di storia e cultura del vino, l’obbligo è di partire da un vino che ha fatto storia in tutti i sensi: oltre ad essere il primo vino in Italia ad ottenere la Denominazione di Origine Controllata (1966), esso spunta continuamente nei documenti e negli scritti del tardo medioevo, anche nelle punte più auliche. Difatti la prima autorevole testimonianza della bontà di questo vino viene addirittura da Dante Alighieri, che relega in Purgatorio Papa Martino IV proprio a causa della sua insana passione per la Vernaccia e per le anguille (Commedia, XXIV, 21-24); altri poeti, come Cecco Angiolieri (Rime, XCIV), Giovanni Boccaccio (Decamerone, VIII, 3) e Francesco Redi hanno cantato le lodi di questo vino

Sulle origini del nome ci sono alcune controversie: mentre certi storici lo fanno derivare da vernaculus (del posto), altri si richiamano al possibile paese originario del vitigno, il paese ligure di Vernazza. A favore della prima ipotesi si deve notare che esistono molti altri tipi di vini totalmente diversi che portano lo stesso nome, come la Vernaccia di Oristano (che è un vino dolce, nemmeno lontano parente dell’omonimo toscano) o quella di Serrapetrona nelle Marche.

La Vernaccia è un vino bianco che va bevuto ad un anno dalla vendemmia per coglierne gli aspetti migliori; ha sapore delicatamente aspro, con sentori freschi ed erbacei, e si sposa benissimo con i piatti più delicati: se volete godere come dei paperi, provatela con una spigola al forno arrotolata in una fetta di lardo di Colonnata e cosparsa di finocchio selvatico. Per quanto riguarda il problema della marca, le due bottiglie migliori sono la Panizzi Riserva, non facilissima da trovare, e le Terre di Tufi della casa Teruzzi&Puthod, che è invece reperibile con molta facilità ad un prezzo intorno alle 20.000 lire.

Marco Malvaldi

(continua)

Foto in alto (Wikipedia): lo scrittore Marco Malvaldi fotografato nello studio del fotografo Nicola Ughi

 

 

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Giornalista.

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