– Guido Martinelli –
L’evoluzione umana va avanti come uno schiacciasassi e non guarda in faccia nessuno. E pensare che c’è ancora chi continua a non prendere sul serio il buon Darwin. Lo si nota anche nelle piccole cose come la chiusura delle storiche attività commerciali. Nel caso specifico mi riferisco alla chiusura di un videonoleggio della città di Pisa: il “Video Store” (fino al 2012 “Video Vip”) di Via Matteucci 42. Dopo circa ventiquattro anni di attività, proprio nell’ultimo giorno dell’anno, il 31 dicembre 2021, dopo alcune settimane di vendita sottocosto delle migliaia di dvd rimasti, il glorioso noleggio ha chiuso, per sempre, i battenti. Mi ha colpito in quanto non la ritengo una chiusura qualsiasi, bensì la fine di un’epoca, quella del videonoleggio, che ha caratterizzato per anni la vita di tutti noi. Chi non ha “risolto” una serata, solitaria o con amici, facendo un salto preventivo a un negozio di videonoleggio? Per approfondire l’argomento sono andato in loco per parlarne col giovane proprietario, Gherardo Cassuola.
Com’è iniziata questa sua avventura?
“La passione per il cinema l’ho sempre avuta. Avevo 24 anni e cercavo lavoro quando un amico di mio fratello, Lorenzo, mi ha detto che aveva bisogno di un aiuto come commesso. È stato l’inizio. Mi sono trovato subito in accordo col proprietario e dopo qualche anno sono dapprima diventato l’unico commesso e poi abbiamo formato insieme una società, diventando proprietari a metà. In un secondo momento sono diventato l’unico titolare. Il negozio è sempre andato bene. Clienti ce ne sono sempre stati, ma sono andati a calare col tempo rispetto agli anni d’oro, anche se si è sempre lavorato”.
Quali sono stati questi anni dorati?
“Prima ci sono stati i Vhs poi i Dvd, ma fino al 2008-09 non ci sono stati problemi. Quindi, lentamente, gli affari sono calati. Verso il 2017-18, con l’arrivo di Netflix, si è verificata la prima, grossa, drastica, flessione”.
Quando è stato aperto precisamente il negozio?
“Nel 1997”.
E da quando è diventato interamente suo?
“Dal 2012”.
Che tipologia di clienti sono passati di qui?
“Un po’ di tutti i tipi fino al 2013-2014, quando hanno cominciato a sparire i giovani, che sono stati i primi a dileguarsi. Da quel periodo l’età media dei clienti è progressivamente aumentata, attestandosi soprattutto dai cinquant’anni in su. Ricordo che si lavorava molto a seconda delle condizioni atmosferiche. Appena pioveva qui si riempiva. Si lavorava molto nei week-end e quando in quei giorni pioveva la situazione era ottimale”.
Per cui presumo che il venerdì lei facesse la danza della pioggia?
“All’incirca (ride) con le prime gocce di pioggia, d’altronde nel negozio si assisteva a un flusso continuo di persone. Va sottolineato anche che nel 2012 fummo i secondi, qui a Pisa, a vendere anche le sigarette elettroniche. Questo nuovo commercio ci permise di allargare il giro dei clienti. Poi, questa tipologia di negozi cominciarono a proliferare e perdemmo la leadership. Tornando alla clientela vorrei aggiungere una cosa…
Dica…
“Ci sarebbero ancora dei clienti affezionati, disposti a noleggiare più di un film a settimana. Solo che prima uscivano trenta film alla settimana, di tutti i generi, mentre ora ne escono dieci al mese di generi diversi, e quindi non so cosa proporre loro di nuovo. Insomma, non ci sono più tanti film in giro”.
Mentre sono cresciute in modo esponenziale le serie di ogni tipo sia nella tv generalista che in quella a pagamento…
“Esatto, proprio così”.
Il Covid ha influito acuendo il disagio del settore?
“Certo, il virus ha accelerato il processo. Se non avessimo avuto questa terribile pandemia credo che avrei continuato quest’ attività per qualche altro anno. Da quando è venuto fuori questo virus, proprio perché il dvd lo devi venire a prendere fisicamente e non puoi o non vuoi per il timore di infettarti, anche le case di produzione, già durante il primo lockdown in cui i negozi di noleggio erano chiusi, hanno fermato la loro attività. Hanno, così, pensato di stipulare accordi con Amazon, Netflix, e altre piattaforme. Prima di questa iattura noi, avevamo le anteprime a noleggio. Cioè, un film di grande impatto tipo “Superman” si trovava da noi due mesi prima che finisse su Sky o da altre parti. Ora, invece, le piattaforme ce l’hanno a novembre prima che arrivi al noleggio magari nel febbraio dell’anno successivo. Di conseguenza, quando arriva qui tutti l’hanno già visto”.
Quali sono i ricordi belli che si porta dietro di quest’attività?
“Ho assunto una marea di persone, tanti clienti sono diventati amici e quindi dal punto di vista relazionale è stata una piacevole esperienza. Dal punto, poi, strettamente economico l’attività è andata oltre le mie più rosee aspettative e ne sono più che soddisfatto. Il prestito iniziale l’ho estinto in nemmeno un anno. Grazie agli introiti del negozio mi sono potuto comprare la casa, una macchina, mi sono concesso dei bei viaggi. Lo ripeto sempre a tutti: l’attività è durata più del previsto”.
Rimpianti o ricordi brutti?
“Nessun gran rimpianto. Piccole o grandi scocciature come la bomba d’acqua nell’agosto di qualche anno fa”.
Agosto 2015, se non erro, colpì anche il mio condominio e un numero notevole di palazzi in tutta la città…
“Esatto. Essendo a pianterreno avevo l’acqua fino alla terza fila. Ho subito dei danni allucinanti all’impianto elettrico e non solo”.
Prospettive per il futuro di questo fondo?
“Non lo so perché sono in affitto e io ho l’ho disdetto senza informarmi del suo futuro”.
I suoi futuri obiettivi lavorativi, invece, quali sono?
“Per ora sono commesso all’Ikea. Mi piacerebbe tornare a mettermi in proprio dedicandomi al mondo degli animali, ma finché durerà questo disastro pandemico non è molto indicato tenere una partita Iva. Essere lavoratori indipendenti è molto duro di questi tempi”.
Il cinema cos’è, o meglio, cos’è stato per lei?
“Un interesse primario. Mi ci sono avvicinato, a quindici anni, dopo un grave lutto, e nei film ho trovato conforto anche discutendone, dal vivo e in rete, con altri cinefili come me”.
Quanti film vedeva in un anno?
“Tanti, non saprei dire la cifra esatta, ma andavo sulla media di tre al giorno”.
Il conto è facile, e siamo su cifre molto alte…
“Pensi che a casa ho sfondato una parete e mi sono fatto un cinema in due stanze col video proiettore”.
Quindi, come lo definirebbe questo suo rapporto con il cinema…
“Ha avuto e ha ancora un grande valore affettivo nella mia vita che ho condiviso con persone importanti per me come mia madre e i miei amici. Qualcuno definiva il cinema come il luogo dove si descriveva la vita in tutti i suoi aspetti senza i tempi morti. Io sono d’accordo”.
Giusto, l’avevo già sentita anch’io. Bene, la ringrazio della chiacchierata e le formulo i migliori auguri per il suo futuro, ma prima di lasciarla sarei curioso di sapere cosa è successo alcuni giorni fa proprio in questo negozio, dato che ne ho sentito parlare da alcuni conoscenti…
“La faccio parlare col mio amico e collaboratore occasionale, Andrea Console, che è appena arrivato e che meglio di me può illustrarglielo. Arrivederci e grazie a lei”.
Allora, signor Console, anche lei mi pare giovanissimo quasi come il titolare…
“Insomma, giovanissimo, veleggio sui trenta…”
Se lo lasci dire che lo è, e comunque, rispetto a me che vengo dal Paleolitico Inferiore, lo è senza ombra di dubbio. Allora, mi dica intanto com’è nata e che tipo di collaborazione ha col videonoleggio.
“Sono un assiduo cliente, divenuto, con il tempo, amico di Gherardo. Gli do una mano quando serve in quanto sono un grande amante del cinema, e a dir la verità dello spettacolo in genere e del teatro in particolar modo”.
È un teatrante?
“Potrei rispondere in modo affermativo. Ho svolto attività teatrale sin dalla scuola elementare proseguendo con gli stupendi laboratori di “Fare teatro” del teatro Verdi della nostra città alle superiori. In seguito ho frequentato numerosi laboratori in giro per l’Italia con maestri come Dario Fo, Franca Rame, Francesco Niccolini, Ugo Chiti e Lindsay Kemp. Attualmente conduco laboratori teatrali nelle scuole di vario ordine e grado e cerco e trovo ingaggi in varie situazioni attoriali”.
Me ne compiaccio. Quindi, cosa ha progettato in questo negozio?
“Ho scritto una piccola sceneggiatura, nel primo piano del negozio, quando ero libero da impegni lavorativi, per un cortometraggio che abbiamo girato due giorni fa proprio qui per celebrare questa triste ricorrenza della chiusura. Per l’occasione ho coinvolto due studenti della Facoltà di Multimedia della prestigiosa Accademia di Belle Arti di Carrara, l’operatore Nicolò Fulcieri e il fonico Tommaso Giuntini, che mi hanno anche dato un grosso aiuto nell’organizzare le riprese. Grazie a loro sono state immortalate le varie scenette di vita vissuta scritte da me e interpretate da amici e amiche che si sono prestati/e a titolo volontario e che voglio ringraziare e ricordare per il loro contributo. Paolo Giommarellli, attore di grande esperienza conosciuto e apprezzato ben oltre i nostri ambiti cittadini, e poi Chiara Lorenzetti, Elena Manca, Francesca Filippi, Valerio Cioni, Giulio Parmini, Pietro Curzio, David Zoppi, Rigels Turkeshi, Edmond De Parentela”.
Come s’intitola e di cosa parla questo corto che lei ha curato?
“Per ora si intitola ‘Una giornata al videonoleggio’. Contiene scene divertenti di vita vissuta accadute negli anni in questo negozio narratemi da Gherardo o viste in prima persona”.
Ci fa qualche esempio?
“Un cliente entrò chiedendo se vendevamo carne, un altro fece capolino per chiedere dove fosse il sexyshop, mentre ce ne fu persino un terzo che varcò la porta per chiedere dove si trovasse l’uscita”.
Quando sarà pronto questo cortometraggio e dove sarà visibile?
“Credo che in primavera, causa i numerosi impegni degli operatori e le vicissitudini pandemiche, dovrebbe essere completato il montaggio di tutte queste simpatiche scenette dalla durata complessiva di circa una quindicina di minuti, che potranno essere viste su You Tube”.
Grazie Andrea e in bocca al lupo per le prossime avventure teatrali e non…
“Viva il lupo”.
Quando lascio il negozio mi porto dietro un filo di tristezza per il mondo del videonoleggio che finisce. Mi consola solo il pensiero che, anche se le cose cambiano vorticosamente, e questo è nel destino dell’uomo, il cinema resterà. Il grande deposito delle illusioni umane continuerà il suo cammino, sia pur con altre forme, cercando di non perdere quella lucentezza intrinseca perché, per dirla alla Jean Cocteau, il cinema è “la scrittura moderna il cui inchiostro è la luce”. Che il chiarore con cui il cinema illumina il nostro cammino non cessi d’irradiare i nostri pensieri e riscaldare i nostri cuori.