– Francesco Fasulo –
Come annunciato nel precedente articolo abbiamo passeggiato sul Monza dominando in lungo e in largo a tratti con superiorità imbarazzante. Parlare di un singolo sarebbe sbagliato ma alcuni giocatori dimostrano una forma esondante. L’armadio transilvano distrugge i sogni di fuga del “cavalierato dei califfi! riequilibrando velocemente l’inutile rete iniziale.
Il Popolone nerazzurro spinge e la squadra si trasforma in Ariete sino a quando, in una mischia da Sei nazioni, qualcuno abbatte le porte del Paradiso, generando una festa che vede l’apice con l’arrivo dei “reali” ad esultare sotto la Curva che per la prima volta scandisce il coro “Serie A”, creando nel cronista e nei suoi accoliti emozioni che solo lo sport sa dare.
I tempi compressi dovuti al demenziale orario di inizio del match portano alla scelta di un “repas” frugale ma cordialmente preparato in un non luogo che caratterizza queste lande paesaggisticamente imbarazzanti. All’uscita, annodati in coda, assistiamo alle solite imbecilli schermaglie provocate da chi non accetta che gli altri siano più forti.
Delle polemiche sul Mister non mi curo ma guardo e passo, non riuscendo a trattenere un’espressione pisanissima sentita ieri in Curva: “Pimmei” (pigmei, ndr). Vincere è bello. Qui non ha prezzo. Bona Ugo. Forza Pisa!