Grande ritorno a Pisa, la pizzeria Chimenti

- Si va a mangià?
14 Marzo 2022

I più giovani non lo sanno ma al numero 15 di Corso Italia per decenni una storica pizzeria ha sfamato moltissimi pisani, compresi studenti, militari, turisti e lavoratori provenienti da fuori città.

La storia inizia da lontano. Siamo nel 1929, quando Italo Collodi e Costantino Chimenti dalla provincia di Lucca si trasferiscono a Pisa in cerca di fortuna. Collodi acquista un forno già avviato dalla fine dell’Ottocento, nascosto in un vicolo dietro Borgo Stretto. Oltre alle focacce, alla cecina e al castagnaccio Collodi sforna anche la pizza.

Chimenti, invece, in un fondo sotto i portici di Piazza della Berlina costruisce un forno a legna e apre una pizzeria a cui dà il proprio nome. La pasta è condita con il pomodoro, i capperi e le acciughe spagnole, la mozzarella arriverà più tardi nel dopoguerra. La pizza piace subito moltissimo, gli affari vanno bene, ma bisogna lavorare in fretta. Così il condimento veniva messo sulla base cotta in precedenza che poi veniva ripiegata: nasce così la pizza alla pisana, ripiegata in due.

La storia va avanti e nel 1952 Sauro Chimenti, figlio di Costantino, apre un locale al numero 15 di Corso Italia, luogo di grande passaggio. Il successo è immediato. “…. dal soffitto sporgente, alla cappa, dal banco ai tavoli ed alle lampade – si legge in un articolo dell’epoca – tutto é un continuo intrecciarsi di rette parallele e perpendicolari con i caratteri del cubismo e dell’ultra moderno”.

Per decenni questa pizzeria ha lavorato e sfamato, con gusto, moltissime persone. Negli anni ’70 il locale viene preso in mano da alcuni fratelli siciliani, guidati dalla loro mamma, la signora Dell’Agli. Il locale mantiene il nome, Chimenti, così come aveva voluto Sauro, e continua a sfornare pizze in quantità.

Dopo diversi anni dalla definitiva chiusura a Pisa torna una pizzeria Chimenti. Il locale apre in Lungarno Mediceo, al civico 66, vicino a Piazza Garibaldi. La Pizzeria Chimenti Special è stata inaugurata alla presenza di Giuseppe “Beppe” Ariti, con la moglie Annalisa e i figli Fabio e Priscilla. Erano presenti anche il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli, l’assessore al Commercio di Pisa Paolo Pesciatini, Irene Della Croce e Alessio Giovarruscio, rispettivamente responsabile area Assistenza alle imprese e responsabile area Sindacale di Confcommercio Provincia di Pisa.

Gli occhi del titolare, Giuseppe Ariti, faticano a nascondere la gioia: “Siamo una grande famiglia di pizzaioli e abbiamo tutti cominciato da lì (lo storico locale di Corso Italia, ndr). “La storia della pizza pisana é fatta di intrecci, ramificazioni e connessioni come in un albero genealogico lungo più di un secolo. Oggi ci sono molte offerte culinarie di tutto il mondo, in particolare in città, ma noi cerchiamo di portare avanti questa tradizione per farla conoscere anche alle nuove generazioni. La pizza pisana é e sarà un prodotto tipico che la nostra città deve mantenere vivo e noi lo portiamo avanti orgogliosamente”.

“Siamo felici di vedere una storica pizzeria pisana come Chimenti rinnovarsi e rilanciarsi in un locale moderno, ma dove si respirano la storia, la tradizione e la passione che l’hanno resa unica e inimitabile in oltre 90 anni di attività”, afferma il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli. “Un’apertura che porta un importantissimo valore aggiunto per la qualità e l’offerta del centro storico di Pisa”.

Soddisfatto anche l’assessore Pier Paolo Pesciatini: “La ripartenza della città passa anche dalle nostre attività d’eccellenza. Ed è un immenso piacere rivedere nel centro della città un locale così importante, capace di valorizzare l’offerta gastronomica cittadina e promuovere un prodotto unico e apprezzato come la pizza pisana”.

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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