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Rina la “Gingilla”, la nonna della Curva Nord

- Sport
19 Marzo 2022

Maurizio Ficeli

Ci piace ricordare una figura simpatica del tifo pisano, che ha scritto una pagina di storia importante della Curva Nord. Stiamo parlando di Rina Pretini Panicucci, conosciuta da tutti come la “Gingilla“. Originaria di San Frediano a Settimo, nel Comune di Cascina, era una tifosa nerazzurra fedelissima che seguiva la squadra sia in casa che in trasferta. Il Pisa era davvero la sua vita, e malgrado l’età avanzata andava in mezzo agli ultras da cui era amata a tal punto da essere considerata “la nonna della Curva Nord”.

Sarebbero tantissimi gli episodi da raccontare su di lei. Di mestiere faceva la magliaia ed aveva alcune collaboratrici. Quando il Pisa perdeva si narra che dalla rabbia facesse loro sfare le maglie per poi rifarle, come la famosa tela di Penelope.

Memorabile una trasferta a Firenze, in serie A, il 22 dicembre 1985. Allo Stadio Artemio Franchi si gioca il derby fra Fiorentina e Pisa per la 15^ giornata del campionato di calcio di Serie A. Ad un certo punto si verificano alcuni scontri fra pisani e fiorentini e, in una famosa foto che fu pubblicata dai giornali, si vede la Rina con una sciarpa gialla che sta seduta ma urla ai tifosi nerazzurri che vanno incontro ai viola: “Andate e cardateli tutti, io un posso!”.

Altra trasferta, sempre in serie A, negli anni 80, all’Olimpico contro la Roma. Romeo Anconetani aveva organizzato due treni speciali per i tifosi nerazzurri, che si fermarono alla stazione Ostiense. Il Pisa passa in vantaggio con gol di Todesco e lo mantiene fino ad un quarto d’ora dalla fine, poi i giallorossi ribaltano il risultato e vincono 3 a 1. Fu l’anno in cui la Roma vinse lo scudetto e il Pisa riuscì a salvarsi. Ebbene, alla stazione Ostiense arrivò un gruppo di ultras dei Fedayn della Roma a provocare e sfottere i pisani: fra loro c’era anche il figlio dell’onorevole Ciccio Messere. Sputarono nel finestrino dello scompartimento dov’erano seduti il mitico Italone e i fratelli Raugi del Cep: questi ultimi scesero tutti dal treno e… fecero valere le loro ragioni. La Rina, che aveva una bottiglia di vino bianco stappata, mentre alcuni romanisti erano a terra versò loro il vino addosso.

Un altro episodio a Massa, allo stadio “Oliveti”, in una partita amichevole fra Massese e Pisa disputatasi nel giorno dell’Epifania. Ad un certo punto un tifoso locale urla rivolgendosi alla Gingilla: “Zitta Befana, oggi è la tua festa, vai all’acquaio!”. Non l’avesse mai detto, lei si gira e gli risponde alla pisana: “O peoro, io ci ho la lavastoviglie, all’acquaio mandaci la tu’ moglie e se un ce l’ha, compraniela, o pidocchioso ostì!”.

Ancora una gara amichevole, in campo un giocatore suo compaesano, Nicola Martini. Lei dagli spalti lo incitava con queste parole: “Martini, segna un gol, che ci ho da andare dal Sighieri, ho scommesso”. Riferito ad un noto bar gelateria di San Frediano a Settimo, frequentato da sportivi e tifosi nerazzurri, dove lei evidentemente aveva “puntato” sulla rete del ragazzo.

Poi vennero i momenti bui per il calcio pisano con il fallimento (1994) che decretò la triste fine dell’era Anconetani. Ci furono diverse trasferte nei campi di provincia, Perignano, Castelfiorentino e via di seguito. Ricordo che quando giocammo contro il Cascina, lei invitò un gruppo di noi tifosi a casa sua e ci cucinò lasagne e carne, offrendoci i dolci e le bibite. Rina era una donna generosa, con un grande cuore.

Purtroppo nella tragica trasferta di La Spezia del febbraio 1999, quella che fu fatale al povero Maurizio Alberti, Rina scivolò cadendo dai gradoni e fratturandosi il femore. Da lì fu costretta a vivere sulla sedia a rotelle, e le sue presenze all’Arena si fecero giocoforza meno frequenti, men che meno in trasferta. Morì qualche anno dopo nel 2009.

Il suo ricordo è sempre vivo nella tifoseria pisana, specie tra quei tifosi che, come il sottoscritto, hanno avuto occasione di conoscerla e condividere diverse trasferte, tra gioie e dolori. Famoso il suo grido ritmato di battaglia per spronare la squadra: “Si fa gol, si fa gol!“. Poi le sue performance con i poliziotti a cui urlava: “Via, via la Polizia!” ma loro sorridevano, perché a Rina nessuno poteva volere male, guai a toccare la “Nonna della Curva Nord”. Una vera tifosa, genuina e attaccatissima al Pisa ed alla sua città, sanguigna, sincera e generosa, che rimarrà per sempre nei cuori di tutti i tifosi nerazzurri.

Maurizio Ficeli

 

Foto: Rina Pretini Panicucci detta “La Gingilla”, in un momento degli scontri nel derby tra Fiorentina e Pisa (tratta da “Io sto con il Pisa”, Facebook)

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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