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Svaligiava le chiese: preso ladro seriale

- Cronaca
29 Aprile 2022

A carico di un uomo di 46 anni di Firenze ci sarebbero almeno sette furti messi a segno nei luoghi di culto tra Firenze e Arezzo nell’arco delle ultime due settimane. Le chiese svaligiate si trovano nei comuni di Firenze, Bagno a Ripoli (Fi), Scandicci (Fi) e Monte San Savino (Ar). I carabinieri che hanno svolto le indagini e hanno individuato il presunto responsabile dei furti hanno setacciato decine di filmati dei circuiti di videosorveglianza comunale e privata vicini alla chiesa di San Felice a Ema, riuscendo a identificare il 46enne, riconosciuto anche nei filmati registrati in altre sei chiese prese di mira.

Le indagini hanno permesso di individuare altre due persone. Uno è un cittadino romeno, residente a Firenze, che secondo gli inquirenti avrebbe svolto la funzione di ricettatore. Nella sua abitazione è stato trovato un ingente quantitativo di beni di dubbia provenienza, tra oggetti sacri, statue, dipinti, tappeti e materiale di varia natura. Tra questi identificati altri beni ritenuti sottratti dal fermato in alcune chiese fiorentine. Il restante materiale è stato posto sotto sequestro. I carabinieri hanno individuato anche un terzo uomo, un rigattiere, che avrebbe acquistato dal romeno alcuni manufatti rubati dal 46enne, per poterli rivendere sul mercato.

Rinchiuso nel carcere di Sollicciano il 46enne è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia, al termine del quale il giudice presso ha emesso a suo carico un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Gli altri due uomini individuati sono stati denunciati per ricettazione.

Foto: Carabinieri

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

1 Commento
    giuseppe

    Non hanno soldi? Bene, ai lavori socialmente utili a spezzarsi la schiena come l’ho fatto io per una sciocchezza.

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