Due episodi di violenza legati al calcio giovanile in Toscana. Il primo a Peretola (Firenze), in una partita tra under 14 che vedeva in campo la Polisportiva Firenze Ovest e l’Albereta San Salvi. Un uomo di 34 anni dopo che l’arbitro ha ammonito suo figlio ha iniziato a inveire contro l’arbitro, con toni sempre più esasperati, inducendo il direttore di gara a sospendere per alcuni minuti la gara. Alla fine dell’incontro non contento della precedente bravata l’uomo ha aggredito l’arbitro colpendolo con un pugno, ed ha rifilato un calcio alla gamba di un altro spettatore che, nel frattempo, era intervenuto per soccorrere il fischietto. All’arrivo dei carabinieri non si è placato, li ha aggrediti verbalmente e ne ha colpito uno. Tratto in arresto l’uomo è accusato di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Sarà processato lunedì per direttissima.
Nel Livornese, invece, sono state due mamme a finire alle mani, mentre assistevano alla partita di calcio dei rispettivi figli. Vediamo cosa è accaduto. Dopo la gara tra Salivoli e Livorno Academy (categoria Allievi, classe 2007), dalle parole (non proprio gentili) alcuni spettatori-accompagnatori sono passati alle mamme, con pugni e schiaffi. Due donne sono state costrette alle cure mediche al pronto soccorso di Piombino.
“Quanto accaduto all’interno della nostra struttura nel corso della partita tra i nostri Giovanissimi 2007 e i pari età del Academy Livorno – si legge in una nota del Salivoli Calcio – poco ha a che fare con lo sport e soprattutto con chi lo pratica e con l’intero ambiente. Episodio assolutamente deprecabile… A Salivoli da sempre si vive questo meraviglioso sport in tutt’altro modo, insegnando ai bambini quali sono i valori più importanti con il giusto supporto anche da parte delle loro famiglie. Siamo veramente dispiaciuti”.
Condanna anche dal sindaco di Piombino, Francesco Ferrari. “Deprecabile episodio. Non conosciamo ancora come si siano svolti i fatti ma non è certo con le mani e la violenza che si sostiene lo sport. Se le urla di incitamento e gli sfottò possono rientrare in un folklore tollerabile, episodi come quello di oggi sono da condannare senza dubbio alcuno. Lo sport dovrebbe essere una scuola che insegna il valore dell’eccellenza, non certo la palestra dove praticare l’ignoranza e la pochezza di spirito”.
Che accadano episodi di questo tipo è davvero sconvolgente. I ragazzi, alla fine, si comportano meglio dei propri genitori. E questo è tutto dire…