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Sant’Ubaldo: vecchi ricordi, fiori, palloncini e sguardi felici

- Cultura
22 Maggio 2022

Guido Martinelli

Stamani solita, rituale girata sulle Piagge tra le bancarelle della Festa di Sant’Ubaldo. Ripensi al tempo che passa, a quando eri minuscolo e ci andavi mano nella mano coi tuoi e ti torna alla mente quella volta che piangesti perché volevi il palloncino a forma di coniglio, che ti sembrava il massimo della bellezza, ma mamma disse di no e allora ti zittisti e ti limitasti ad ammirarlo da lontano, per anni.

Ripensi anche agli/alle amici/che che per anni hai incontrato lì, qualcuno/a sempre alla solita ora, e che non rincontrerai più perché se ne sono già volati lontano. Mandi, così, un pensierino poco affettuoso al bastardo Dio Kronos che passa e se ne frega di tutto e di tutti, ma poi incontri le schiacciate saporite e i bomboloni con la crema da leccarsi i baffi, e tutto passa.

E poi se domenica sera succede quel che si spera che succeda all’Arena il bastardo Kronos lo freghi perché ritorni giovane e ricco di gioia, anche se effimera e limitata.

P.S. Tra i banchetti ho trovato una birra alla canapa. Insomma hashish, che io che non fumo conosco solo per l’odore. Ai concerti e in qualche casa t’impregnava tutti vestiti anche se non avevi fatto neppure un tiro. Una volta tornai a casa tutto puzzolente e mamma mi chiese se mi drogavo, ottenendo la seguente risposta bugiarda: “Sì, e per colpa tua che da bimbetto non mi hai mai voluto comprare il palloncino a forma di coniglietto”. Vendetta, tremenda vendetta.

Ah, la birra la vendono online e viene da Buti non da Amsterdam. Se domattina arrivo a scuola barcollando si capirà perché.

Foto: Comune di Pisa

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