La Villa di Corliano, che si trova sulla Via Statale Abetone 50 a San Giuliano Terme a metà strada tra Pisa e Lucca, è universalmente riconosciuta come una delle più prestigiose ville rinascimentali della Toscana. Come ben sanno i numerosi estimatori è una dimora storica del XV secolo decorata esternamente con graffiti cinquecenteschi tipici del manierismo fiorentino che conserva all’interno importanti e antichi affreschi. È compresa in un più ampio complesso monumentale di cui fa parte la cappella gentilizia della fattoria realizzata dall’architetto Ignazio Pellegrini nel 1755 e comprende il frantoio, le scuderie, una piccola Kaffeehaus e uno stupendo parco, ispirato al rococò, che si estende su 7 ettari ricchi di piante secolari e rare specie botaniche.
Di proprietà della famiglia Agostini Venerosi Della Seta dal 1536, nei secoli ha ospitato personalità internazionali di alto valore culturale, artistico e militare nonché diverse teste coronate. Adesso la struttura è riservata ad attività ricettiva. Meritava di essere descritta con una certa attenzione la sede affascinante che ha ospitato il penultimo appuntamento del “IX Festival Internazionale” dell’associazione Fanny Mendelssohn. La novità della serata risiedeva nel fatto che l’ottima direttrice artistica della manifestazione, Sandra Landini, avrebbe rivestito i suoi abituali panni di concertista di vaglia internazionale partecipando al concerto dei quattro esperti e valenti musicisti partenopei del Quartetto d’archi Hadimova: Carlo Coppola e Flavia Civico ai violini, Paolo Di Lorenzo alla viola e Dario Orabona al violoncello. Il nome di questo quartetto, composto da solisti di importanti orchestre con all’attivo centinaia di concerti, deve l’originale nome all’acronimo dei nomi di quattro musicisti che suonavano insieme, in amicizia, come loro: HAydn, DIttersdorf, MOzart e VAnhal.
Il teatro di questa bella serata di musica di alto livello è stato lo stupendo “Salone delle Feste” della villa, noto per l’impareggiabile acustica, che fu frequentato anche dal padre di Galileo, il musicista Vincenzo Galilei, in quanto componente di un’associazione neoplatonica che seguiva importanti studi musicali. La serata è stata aperta dal quartetto alle prese con il “Divertimento per archi n.1 in Re maggiore, k 136” del genio giovanile di W.A. Mozart (1756-1791). Intendendo con “Divertimento”, secondo l’ottica musicale del Settecento, una musica d’intrattenimento, l’opera è formata da tre movimenti. Il primo è un allegro virtuosistico dal ritmo travolgente e ricco di melodie illuminanti. Lo segue un andante più riflessivo con una melodia che si mantiene ai livelli del primo movimento, mentre il terzo, Presto, riecheggia i temi di due movimenti in modo contrappuntistico.
La seconda opera proposta ha visto il Quartetto supportato dall’abile tocco di Sandra Landini, con altre importanti collaborazioni con l’ensemble, che l’ha vista protagonista di un brano che la musicista pisana aveva già proposto poco tempo prima in Spagna con un altro quartetto, il Kordo String Quartet, prime parti dell’orchestra di Stato dell’Islanda. Si tratta del “Concerto n.1 in Mi minore Op. 11, di F.Chopin (1810-1849) composto a vent’anni ed eseguito per la prima volta a Varsavia, con il compositore come solista, durante uno dei suoi concerti d’addio alla natale terra polacca.
Il concerto, che può essere eseguito anche da orchestra, si è aperto con un corposo allegro maestoso comprendente metà dell’intera composizione dove il piano della Landini rifulge con momenti di grande virtuosismo pieni di grazia e decisione. Nel secondo movimento si trovava una romanza: larghetto seguente suggestioni mozartiane del K466, che si è mossa in un modo calmo e malinconico capace di trasportare gli astanti in un mondo dolce e intimo. Il terzo e ultimo movimento è stato un Rondò: vivace proponente anche i movimenti di un’antica e veloce, in 2/4, danza popolare cracoviana, per cui è occorso virtuosismo pianistico in sincrono con gli archi che hanno veleggiato decisi e intensi verso spazi profondi di bellezza.
Il bilancio finale della serata è risultato molto positivo, come hanno sottolineato i reiterati applausi e gli inevitabili bis tra cui si è distinta una stupenda esecuzione di uno dei più bei brani del genio musicale di Ennio Morricone, reso dai violini in modo struggente e ammaliante.
Una serata memorabile, al pari delle altre di questo festival sempre più seguito e apprezzato. che si è conclusa con un assaggio di ottimi dolci bagnati da bevande, offerti dall’Osteria all’Ussero di Antonio Cappabianca che opera nella struttura di Corliano. Va ricordata la conduzione, con stile e sobrietà, di Sandro Petri, presidente della Voce del Serchio. Erano presenti, tra gli altri, il vicesindaco di San Giuliano Terme Lucia Scatena, l‘assessore alle Attività produttive e commercio del Comune di Pisa Paolo Pesciatini, il padrone di casa Conte Agostino Agostini, delegato dell’Associazione Dimore Storiche. Menzione d’onore anche per l’immancabile presenza del fotografo Alessio Alessi per le sue solite bellissime fotografie, che riescono sempre a restituire l’atmosfera della serata.
L’ultimo appuntamento di questa riuscita rassegna musicale sarà Venerdì 27 Maggio, alle ore 21, presso la Domus Comeliana, in Via Cardinale Pietro Maffi n. 44, a Pisa. In quell’occasione si esibirà il Duo Maffizzoni (flauto)-Tampalini (chitarra). Con la collaborazione straordinaria della Institutio Santoriana-Fondazione Comel. Occasione da non perdere. Non andate, poi, a spargere in giro la diceria che non vi avevo avvertito!
Giuseppe Capuano e Guido Martinelli
per caso non è che lo fanno in streaming oppure che si può trovare su YouTube ? Ho avuto la fortuna di seguire i concerti domenicali di Palazzo Blu e i Festival Nessiah e, da pisana in esilio da più di mezzo secolo, apprezzo molto.