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Gioco del Ponte, una follia tutta pisana – Ascolta la storia

- Cultura
24 Giugno 2022

Luca Bocci

Come promesso un paio di settimane fa, tempo della seconda puntata nella nostra mini-serie dedicata alle feste che popolano il calendario pisano nel mese di Giugno. Dopo aver parlato della Luminara, l’incredibile festa della luce che trasforma la città della Torre Pendente in uno scenario da favola, tocca ora all’appuntamento principe del Giugno Pisano, quella rievocazione strana ed amatissima conosciuta come Gioco del Ponte..

L’ultimo sabato del mese, squadre di energumeni rappresentanti Tramontana e Mezzogiorno, il nord e sud della città, si affrontano sul Ponte di Mezzo in quello che molti foresti hanno descritto come un “tiro alla fune alla rovescia”. Spingere il pesante carrello dall’altra parte del ponte è forse una delle rievocazioni storiche più curiose in Italia, molto diversa dalle altre giostre e palii che popolano le nostre estati. La cosa non è sorprendente, dato che questa incarnazione non è affatto antica. Se la inventarono di sana pianta gli amministratori cittadini nel dopoguerra per prendere il posto del vero gioco che si era tenuto nella Repubblica Marinara per secoli.

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Il vero Gioco del Ponte era più semplice e molto più violento, tanto che definirlo un “gioco” è un eufemismo. Senza troppi giri di parole, era una enorme rissa più o meno organizzata che coinvolgeva centinaia di combattenti e poteva durare un’ora. I pisani ne andavano talmente pazzi che nemmeno una devastante alluvione dell’Arno riuscì ad impedire che si disputasse.

Seguiteci mentre ci incamminiamo nella storia di questo scontro feroce e di come fu fondamentale per mantenere viva la memoria e lo spirito guerriero di Pisa dopo la devastante sconfitta e la brutale occupazione da parte degli odiati fiorentini. Questa settimana What’s Up Tuscany vi porta nella storia della battaglia sul ponte che tenne Pisa viva – puntata assolutamente da non perdere.

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