– Luca Bocci –
Il 16 agosto l’atmosfera a Siena sarà di nuovo infuocata e non per colpa del maledetto anticiclone che ci ha perseguitato per mesi. Piazza del Campo ospiterà il secondo Palio dell’anno, quello dell’Assunta, l’ultima occasione per regolare i conti e guadagnarsi il diritto di sfottere i rivali per il resto dell’anno.
Ad inizio Luglio vi avevamo raccontato parecchie storie su questo evento particolarissimo che è molto di più di una corsa di cavalli ma non avevamo avuto tempo di affrontare quel che lo rende davvero unico: il fiume d’odio che due volte all’anno travolge questa affascinante città.
Per aiutarvi a capire meglio il carattere dei Senesi, vi racconteremo della storica rivalità tra le contrade dell’Onda e della Torre.
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Queste due vicine si odiano da più di quattro secoli con un’acredine tanto virulenta da aver dato origine a parecchi incidenti incresciosi. Se in passato ci sono scappati pure dei morti, le cose ai nostri tempi sono più civili, ma l’odio rimane lì, pronto a prendere tante altre forme. Dal rifiuto categorico di vestire i colori del “nemico” a mille altri incidenti piccoli e grandi che coinvolgono ogni aspetto della vita sociale, separando amici di lunga data o le stesse famiglie.
Vi racconteremo anche dell’ondata di cadute accidentali che travolgono il pronto soccorso dell’ospedale senese in questo periodo. Infermieri e dottori le chiamano “vittime del Palio”, risultato delle tante piccole risse che succedono ovunque in città.
A pensar bene, la cosa veramente straordinaria è che tutti questi incidenti non sembrino danneggiare il tessuto sociale cittadino. I contradaioli vanno da darsele di santa ragione a stringersi le mani e dimenticarsi tutto in cinque minuti o fino al prossimo insulto intollerabile.
C’è chi descrive questo tratto del carattere toscano con una frase: “uniti ma rivali”, una frase talmente rivelatoria che potrebbe essere usata come motto della nostra strana piccola patria. Questo è quello che rende Siena una sorta di stra-Toscana, una cittadina piccola, troppo bella per essere vera, che ospita 17 piccole nazioni che non si possono vedere ma farebbero carte false pur di difendere il Palio e la loro Siena.
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Foto: Pixabay
E se pensate di aver capito… Se vai in via Salicotto, e chiedi a uno di quelli là se è vero che sono rivali della Condrtrada Capitana dell’Onda… negheranno che la rivalità esiste. Ti diranno che è solo roba nostra, che loro non la riconoscono… Ma allora… Allora niente. E’ tutto vero. La rivalità, per loro, non esiste, ma c’è. Ma come fa a “esserci” una cosa che “non esiste”? Siamo a Siena, TUTTO è possibile. E quelli, in particolare, riescono anche ad essere così odiosi da aver due rivali, nonché ad avere personalità multiple quando negano e quando provocano o scatenano risse. Chi li capisce è bravo.
Però attenzione: se si parla di cose nobili, come la solidarietà, la rivalità cambia aspetto: passa da “non voler nemmeno vedere uno di quelli là” a voler aiutare assieme (ovviamente facendo vedere che noi siamo pià bravi).
Un esempio? Quando si fa la raccolta sangue si può e si deve andare in Salicotto a donarlo, se il punto di raccolta è lì. Il bene comune della città e del genere umano, è più forte di odi e rivalità.
Anche questo è Siena.
Quanto a me, grazie al Cielo il mio cuore mi ha guidato dalla parte giusta di Piazza del Mercato.
Evviva l’Onda.
Non l’avevo detto: grande podcast!
Cari lettori, non c’è modo: dovete andarci per avere un’idea. E ne vale la pena. Anche perché è una delle città (ma questo lo si capisce) più belle del mondo. Sicché…