– Guido Martinelli –
Il termine cosplay è di origine giapponese ed è formato dalla contrazione delle parole inglesi “costume” e “role-play”. che ha ovviamente generato anche la parola per definire il praticante di cosplay, ovvero il cosplayer. È un hobby particolare in cui si indossano indumenti artigianali molto sgargianti con l’intento di impersonare famosi protagonisti di film, fumetti e videogiochi. Alcuni non si accontentano della pura somiglianza estetica e si producono in “live performance” dove mimano gesti o pose tipiche del personaggio amato e interpretato. Ci sono cosplayer professionisti che raccolgono onori e gloria in tutto il mondo. Le prime esibizioni italiane di questi personaggi risalgono ai primi anni novanta grazie anche a manifestazioni come il “Lucca comics”, che attraggono moltitudini di cosplayer da tutto il paese e non solo, che ne sono diventati l’attrazione principale. Girando per la meravigliosa città di Lucca negli affollati giorni della fiera di fumetti e giochi se ne possono ammirare e fotografare a bizzeffe.
Sulle millenarie mura lucchesi ne ho fermato a caso una, per farmi raccontare alcuni scampoli della sua passione.
Salve, mi scusi, lei chi rappresenta?
“Sono Elena e rappresento Sesshomaru Yuna di Izanoi InuYasha”.
Da dove viene?
“Da Spoleto, in provincia di Perugia”
La città del “Festival dei due mondi” e sede dello sceneggiato di Don Matteo…
“Appunto”.
Quanti anni ha?
“Ventisei”.
Nella vita comune che lavoro fa?
“Lavoro in un ristorante”.
Da quanti anni è diventata cosplayer?
“Da circa cinque anni mi diverto così”.
Qual è il significato di essere una cosplayer?
“Diciamo che essere una cosplayer ti porta ad immaginare di stare in quei posti che vedi nei fumetti manga e dove vorresti andare ma non puoi. Travestirsi come il tuo personaggio preferito ti aiuta a portarti in quei luoghi. Inoltre crearsi i costumi in sé per sé rende tutto più facile e divertente”.
Quante volte si traveste?
“Quando posso, di solito due volte all’anno”.
Porta via tanto tempo costruirsi questi costumi?”
“Un sacco di tempo. Quando si ha del tempo libero si utilizza per costruirsi il costume”.
Cosa c’è di bello nei manga?”
“I luoghi, i personaggi che magari ti possono rappresentare o avere qualcosa che ti manca ed è bello vestirsi così per poterlo portare nella realtà quotidiana”.
Brava e buon viaggio fantastico!
Alcune foto di cosplayer che abbiamo incontrato a Lucca