L’ultimo giro effettuato martedì scorso in questo entusiasmante Lucca comics dai trecentomila biglietti venduti appena concluso, voglio ricordarlo per le sorprese che mi ha riservato. Intanto, in un bel chiostro mi sono imbattuto nello stand della casa editrice pratese “Slowcomix” dove colpivano subito i colorati, originali e ben disegnati prodotti di una giovane e un giovane disegnatore. Mentre il ragazzo firmava una copia del suo libro la ragazza si è convinta a farsi avanti per prima per parlare della sua attività.
Si presenti…
“Mi chiamo Isotta Santinelli, sono di Bologna, ho studiato illustrazione ma mi occupo principalmente di fumetto, e sono nell’autoproduzione di Slowcomix, una piccola casa editrice indipendente.Mi occupo di fumetto da più o meno 4 anni.”
Quanti anni ha?
“Ventisei il prossimo”
Ha iniziato presto allora?
“Da quando ero piccola”.
Studia o lavora?
“Frequento ancora l’Accademia delle Belle Arti di Bologna dopo essermi diplomata al liceo Artistico, però cerco sempre di più di infilarmi nei meandri del fumetto indipendente perché è un ambiente stimolante ed è bello studiare e disegnare fumetti”.
Il suo personaggio?
“Le protagoniste del mio fumetto sono tre streghette: due apprendiste farmaciste e la proprietaria della farmacia. È un fumetto con dei toni erotici che mi piace trattare proprio perché voglio sdoganare l’erotismo anche per la controparte femminile, dato che è un tema trattato fino ad ora quasi solo dalla parte maschile degli autori. Quindi, anche attraverso le mie opere, mi piacerebbe liberare il tabù e far vedere che le donne possono trattare certi argomenti senza essere etichettate per forza come delle poco di buono eccetera eccetera”.
Quanti fumetti ha già pubblicato?
“Sono alla prima ristampa del mio fumetto ‘Streghette’, che è uscito l’anno scorso. Poi ho fatto anche un’altra piccola autoproduzione sempre come spin-off di “‘Streghette’’ e per il momento non ho fatto altre opere”.
Prospettive?
“Una volta laureata mi piacerebbe continuare la mia attività di fumettista e lavorare a un progetto che sto sviluppando con il mio collega Piero Bulzoni sempre di Slowcomix, che vorremmo proporre a Bao Publishing appena possibile”.
A questo punto era doveroso sentire Piero Bulzoni.
Età?
”Ho 29 anni”.
Quando ha iniziato a disegnare?
“Da quando ho iniziato a muovere le matite. Poi ho frequentato gli studi classici e lettere classiche. Volevo fuggire da quel determinato ambiente e così ho seguito un corso di fumetto a Bologna alla DLF, dove ho trovato un ambiente vivace che mi ha stimolato, a differenza di quello universitario, e quindi mi sono buttato in quel tipo di formazione. Ho finito 3 anni di studio di fumetto e inchiostrazione e poi sono andato a Reggio Emilia alla scuola internazionale di Comics di Reggio Emilia per studiare sceneggiatura. Mi piace infatti raccontare anche le storie, scriverne il testo, e direi che il fumetto è la forma in cui riesco ad esprimermi meglio. Ho iniziato a scrivere strisce, il mio personaggio si chiama ‘Detective Capibara’,dal nome del più grande roditore in natura che vive in Sudamerica”.
Progetti per il futuro?
“Ho dei progetti sia d’autore con quello di cui Isotta parlava prima. Vorrei anche continuare a scrivere per Slowcomix le storie del Capibara, come pure anche altre storie per altri disegnatori perché mi piace collaborare e vedere le mie storie disegnate anche da altri”.
Auguri a questi giovani artisti che si meritano fortuna, onori e gloria. Proseguendo negli ultimi giri mi sono trovato immerso nel padiglione colmo di fumetti e giochi meravigliosi dove ho incontrato la casa editrice indipendente milanese “Marcos y Marcos”, che conosco e apprezzo da anni per la vivacità e la qualità delle proposte editoriali. Li ho trovato una ragazza che ho invitato a presentare se stessa e le sue mercanzie. “Mi chiamo Ambra Ramolini e sono responsabile delle vendite di ‘Marcos y Marcos’ qui a Lucca”.
Presentate qualche libro adatto in qualche modo alla manifestazione?
“Puntiamo molto su ‘Picnic sul ciglio della strada’ di Arkadij e Boris Strugatskij, che è particolarmente adatto al padiglione nel quale ci troviamo dato che vi è stato tratto il film ‘Stalker’ di Andrej Tarkovsky e un videogame molto conosciuto. È classico della letteratura russa del genere fantascientifico, un cult”.
Di cosa parla?
“È la storia di uno stalker, che non è un persecutore come le intendiamo noi. Si tratta di un contrabbandiere che si muove attraverso le zone, ovvero delle aree. In questo romanzo, ambientato in un futuro non meglio precisato ce ne sono sei in tutto il mondo. Sono luoghi pericolosi dove accadono cose sovrannaturali e utili per l’energia di quel mondo futuribile. In questa zona particolare pare che vi siano i resti di un picnic fatto da una civiltà aliena”.
Vedo che questo libro tradotto da quel gran letterato che è Paolo Nori
“La traduzione è stata realizzata da Paolo Nori e Diletta Bacci. Hanno fatto uno splendido lavoro perchè hanno tradotto integralmente dalla versione autoriale non censurata. Infatti il libro era uscito già nell’Unione Sovietica nel 1980 e, come viene riferito nella prefazione di Nori, era stato “mutilato” con più di duecento ‘umilianti’ correzioni”.
Ringrazio la signorina che con me è stata molto convincente dato che una copia si pavoneggia, adesso, nella biblioteca di casa. Prima di lasciare questo paradiso di delizie ho risalito di nuovo le mura, e tra un cosplayer e l’altro, uno/a più bello/a dell’altro/a, ho trovato un’associazione che meritava visita e attenzione. Parlo della sede pisana dell’Associazione di Scherma antica e medievale ASD-Sala d’Arma Antica Achille Marozzo Tirrenica. Li vi ho trovato, per caso, un membro di mia conoscenza, il giovane laureando in fisica e talentuoso sassofonista Federico Avella, che mi ha presentato sia l’associazione sia uno degli istruttori che in questi cinque giorni lucchesi ha fatto apprendere agli interessati cosa sia la scherma antica.
Si presenti…
“Mi chiamo Jacopo Venni, sono fiorentino e da quindici anni sono un istruttore nazionale della sala d’arme Achille Marozzo, ente che da 25 anni diffonde la scherma italiana antica, in particolare quella bolognese, all’interno del territorio italiano. Praticamente si tratta della riscoperta di quella che era la scherma dei nostri padri”
Dove insegna?
“A Pisa, Lucca, Livorno, ora Sarzana, e ovviamente anche di Firenze, e faccio parte del Comitato Tecnico Nazionale”.
Immagino che la sua attività non sia professionale…
“La nostra è un’associazione sportiva dilettantistica che comprende circa 40 sale d’armi nel paese con oltre 800 iscritti e i nostri istruttori sono tutti diplomati all’Accademia Nazionale di scherma per la scherma storica. Professionalmente lavoro nel dipartimento informatico di una grande multinazionale e a tempo perso insegno la scherma storica studiando dai trattati dei maestri rinascimentali, in particolare dal maestro Achille Marozzo, vissuto nel 1500, da cui prende il nome l’associazione. Il suo primo libro fu pubblicato nel 1576 e descrive come si tiene una sala d’armi, come vi si accoglie un allievo e come si combatte con le varie armi”.
Partecipate a dei campionati?
“Abbiamo un campionato nazionale organizzato dall’ ente di promozione sportiva ASC, col patrocinio dell’Accademia Nazionale di Scherma”.
Perché uno dovrebbe iscriversi a questa vostra associazione?
“Come disse il mio istruttore quando iniziai circa 15 anni fa, probabilmente la scherma storica è una cosa che non vi servirà a niente nella vita ma se vi piace sarà una delle cose più belle che avrete mai fatto. Effettivamente è così, molto divertente e formativa”.
Che differenza c’è con la scherma moderna?
“La differenza fondamentale è che la scherma storica cerca di recuperare quello che era la scherma del ‘ 500, poi evolutasi fino ad arrivare alla scherma sportiva moderna con le tre armi conosciuta da tutti, e che nel nostro paese annovera i migliori tecnici e atleti del mondo”.
Quanti siete a Pisa?
“Prima della pandemia eravamo più di 40. E speriamo di aumentare”.
E dove vi trovate per praticare la vostra disciplina?
“Dal prossimo mercoledì 14 di novembre,alle 21, ci troveremo alla Leopolda, in piazza Guerrazzi, per due incontri settimanali più uno mensile. I costi sono contenuti perché siamo dilettanti. Tutte le informazioni più dettagliate si trovano sul nostro sito, achillemarozzo.it.
Incrociamo le armi, allora, ma solo per spirito ludico, e arrivederci, Lucca Comics, al prossimo anno!
Guido Martinelli