– Andrea Cosimi –
Chi l’avrebbe detto al termine della partita a Venezia, quel grigio uno a uno che ci portava ad appena due punti in sei partite. Da allora, grazie al decisivo ritorno di D’Angelo, i Neroazzurri hanno intrapreso una rimonta entusiasmante dove, oltre ai risultati, è tornata l’identità di un gruppo estremamente compatto e convinto delle proprie possibilità.
Battere l’Ascoli non era scontato: nonostante i marchigiani fossero innegabilmente penalizzati da assenze significative, prime tra tutte quelle di Dionisi, Gondo e Simic, hanno fatto la partita che ci si aspettava, grande pressing, “rognosi” e “scaltri” in tutte le zone del campo, difficili da affrontare. Ma questo Pisa ha una consapevolezza della propria forza impressionante, è capace di adattarsi all’avversario di turno e di trovare il modo di colpirlo prima o poi. Così è scivolato un primo tempo ostico, ma alla fine il guizzo è arrivato ed ha fruttato il rigore, magistralmente calciato da Torregrossa.
Nella ripresa la musica non è cambiata, praticamente zero occasioni da una parte e dall’altra, ma alla fine ci ha pensato il subentrato Canestrelli a chiuderla con uno strepitoso colpo di testa su corner “ricamato” da Morutan. In dieci partite venti punti che fruttano l’ingresso, per la prima volta, nella zona playoff, ottavi a quota ventidue.
Così diventa troppo bello attendere e preparare l’avvincente sfida di domenica sera a Frosinone: i ciociari, agilmente vincitori sulla Reggina, hanno ben nove punti di vantaggio sulla terza posizione attualmente occupata da Bari e Genoa, sono squadra che segna e che subisce meno di tutti (appena dieci reti).
Il Pisa deve andare sereno e convinto della propria forza, perché può giocarsela con chiunque, pur consapevole di affrontare una squadra fortissima che se ha ben 35 punti non può essere per caso.
Domenica sera tutti incollati alla tv, e grande onore a chi andrà in trasferta, a quell’orario, di domenica sera, saltando tutti gli ostacoli organizzativi che ormai purtroppo caratterizzano le trasferte dell'”era moderna”.
A Frosinone, Brescia in casa, quindi a Ferrara per la chiusura del girone di andata, poi capiremo meglio dove potremmo arrivare. Intanto il sogno continua, e ci fa stare bene.
Foto: Gabriele Masotti