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Il Pisa il giorno dopo – Ritrovare la “fame”

- Sport
5 Febbraio 2023

Andrea Cosimi

Male, male, male. A questa involuzione progressiva dei Neroazzurri io però do una spiegazione: dopo la fantastica rimonta, che ci ha portato addirittura al quinto posto, la sosta ha fatto da spartiacque “mentale”, togliendo quella determinazione e quella continuità che distingue le squadre che puntano in alto dalle altre. Ci sta poi che inconsciamente la lontananza dalle prime due piazze possa aver fatto il resto, perché quando fai una lunghissima serie positiva e, ciò nonostante, sei ancora lontanissimo dal vertice, il rischio che le motivazioni vengano a mancare è dietro l’angolo.

Purtroppo, al di là della maiuscola prestazione a Genova, alla quale forse ha contribuito lo stimolo di tornare a Marassi con cinquemila tifosi al seguito, Cittadella, Como e Sud Tirol hanno denotato un filo conduttore: squadra leziosa, con poche idee, e senza quella grinta ammirata fino a Ferrara. Sabato è bastata la solita imbarazzante distrazione difensiva per perdere, dopo il Pisa è stato a lungo “impalpabile” e alla fine nessuno si è salvato da un voto insufficiente. Malissimo “l’intesa” tra Gliozzi e Moreo, Morutan lodevole ma puntualmente limitato dagli avversari, nessuno spunto dal centrocampo, che continua a caratterizzarsi per l’incapacità di andare al tiro.

Dietro discutibile la panchina di Hermannson, e così si è di nuovo complicato l’affiatamento del reparto. Tanto da pensare anche quel Tourè schierato sulla destra e non indovinata la posizione di De Vitis. Ovviamente in una giornata tutta negativa non poteva mancare la recriminazione su un gol non dato. Ma i Neroazzurri e il Mister imparino da squadre come Sud Tirol e Cittadella su come si porta a casa una vittoria, perdendo tempo a mestiere quando occorre.

Ridimensionato dunque definitivamente, adesso il Pisa deve urgentemente ritrovare identità, determinazione, “cattiveria” e “fame” di vittoria, mettendo da parte colpi di tacco ed innocui traversoni, bisogna tornare concreti. Anche perché la posizione di centro classifica non può farci stare tranquilli,  i punti di vantaggio sul quintultimo posto sono appena sei.

Chissà cosa penserà Knaster, quali domande si porrà dopo l’ingente finanziamento iniettato nelle casse neroazzurre in questi anni. Non è dato purtroppo saperlo, perché ancora stiamo aspettando una sua conferenza stampa nella quale parli alla città e ad un Popolo che aspetta da oltre trenta anni il ritorno in serie A. Livello di guardia dunque, occorre farci su una bella riflessione e ritrovare le motivazioni.

Il mese di febbraio, con le brutte trasferte a Reggio Calabria e Parma, con nel mezzo le due partite interne contro Venezia e Perugia, ci chiarirà definitivamente se possiamo puntare ai play off o dovremo ragionare in ottica Salvezza. Così non va bene, “svegliarsi’ dal torpore per non complicarsi la stagione.

Andrea Cosimi

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Foto: Gabriele Masotti

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