– Ilaria Clara Urciuoli –
Altri tempi senza dubbio quelli che ci vedevano in sella a ingombranti e pesanti velocipedi e in cui Pistoia distava appena 33 chilometri dalla capitale d’Italia, dalla capitale del Regno d’Italia. Era il 2 febbraio 1870 e alle 9 di mattina un ristretto numero di ciclisti attendeva a Firenze il segnale di partenza di quella che era la prima gara ciclistica nazionale su strada. Lontani ancora i tempi del Tour de France, che avrebbe mosso le sue prime pedalate nel 1903, e anche quelli del Giro d’Italia (1909). Il ciclismo, d’altra parte, si andava affermando proprio in quel finale di XIX secolo e fino a quel momento una sola competizione di questo tipo si era celebrata, appena 3 mesi prima della Firenze-Pistoia: la Parigi-Rouen.
A poco più di 150 anni da allora (l’importante traguardo è stato festeggiato due anni fa con una prima importante rievocazione) torniamo a quei momenti e a quei modelli attraverso una manifestazione che ha interessato i due comuni toscani, tappa di partenza e di arrivo del percorso. L’evento si è tenuto domenica 5, con ritrovo alle 8 al parco delle Cascine. Sveglia presto dunque per tutti coloro che hanno voluto ammirare i 19 partecipanti in bici e costume d’epoca partire, per raggiungere Piazza Duomo a Pistoia. A latere anche altre attività tra cui al Dopo Lavoro Ferroviario pistoiese una mostra di bici antiche e materiale ciclistico d’epoca curata dal collezionista Leonello Innocenti.
In quel 1870 il traguardo fu tagliato in due ore e dodici minuti: a conquistare la medaglia d’oro fu un giovane americano di 17 anni, Rynier Van Nest, che pedalava su un biciclo la cui ruota anteriore aveva un diametro di circa 75 centimetri.