– Maurizio Ficeli –
Nelle scorse settimane si è parlato molto del Festival di Sanremo, che come ogni anno ha catalizzato l’interesse di milioni di italiani, con apprezzamenti e critiche. Al teatro Ariston della cittadina ligure erano presenti tanti spettatori, e fra questi non è sfuggita anche la presenza di una pisana doc, originaria di Piazza La Pera, come lei stessa tiene a sottolineare. Si tratta di Filomena Piacentini, di professione grafologa, nota tifosa del Pisa, sempre presente all’Arena Garibaldi e in trasferta, quando può, con il Centro di Coordinamento. La sera della finalissima era al Festival ma con il cuore a Reggio Calabria, dove la squadra nerazzurra, grazie alle reti di Gargiulo e Gliozzi, le ha fatto un bellissimo regalo espugnando il “Granillo”. A Filomena abbiamo rivolto alcune domande sui giorni trascorsi a Sanremo e non solo.
Grazie Filomena, per la tua disponibilità. Hai partecipato, da spettatrice, al Festival di Sanremo, come è nata questa occasione?
“Era un sogno che coltivavo fin da bambina e finalmente quest’anno sono riuscita a partecipare a tutte e cinque le serate. Una grande soddisfazione”.
Che atmosfera c’era e quali personaggi hanno colpito di più il tuo interesse?”
“L’atmosfera che si percepiva era frenetica e ricca di allegria. Ho visto e incontrato tanti personaggi, dai cantanti ai giornalisti Rai. Inoltre ci sono stati Amadeus e Gianni Morandi che sono riusciti a coinvolgere tutti anche a telecamere spente, questo è stato bellissimo”.
Cosa ne pensi delle critiche che sono state rivolte a certi personaggi del Festival?
“Se ci riferiamo a Blanco, la famosa scena delle rose prese a calci non è stata bella, essendo una sua estimatrice. Il pubblico ha reagito fischiando e a urlando ‘Vattene’. Riguardo invece a Chiara Ferragni, vorrei spendere due parole di stima, in quanto non è il suo lavoro presentare, ma si è messa in gioco. Il pubblico in sala ha apprezzato la sua performance, anche se la stampa l’ha criticata non poco”.
Sei stata anche intervistata da un’emittente locale, che cosa ti è stato chiesto?
“Prima di tutto cosa mi era piaciuto della prima serata, quali erano i miei favoriti e cosa pensavo dell’esibizione di Blanco. Se posso vorrei aggiungere un aneddoto…”
Dicci pure, Filomena…
“Dopo che mi hanno intervistato mi sono accorta di avere in testa il cappellino con il simbolo del Pisa: due giovani che si trovavano accanto al punto radio guardando il cellulare hanno detto ad alta voce: Pisa m…. Io ero lì e gli ho detto: mi avete chiamato? Loro imbarazzatissimi hanno detto di no. Erano due sampdoriani che avevano appena visto la mia intervista e notando il mio cappellino…. hanno pronunciato quell’offesa. Sono stata orgogliosa di aver fatto l’intervista con in testa i miei colori e che mi abbiano vista in tanti in Liguria ma anche in Italia”.
Dalle foto abbiamo visto che hai partecipato al Festival con tanto di bandiera rossocrociata di Pisa, come è stata accolta questa tua ostentazione di orgoglio pisano da parte dei presenti?
“Benissimo, onestamente ho trovato persone simpatiche, alcune di Santa Maria a Monte (Pisa), che mi hanno voluto fare la foto con la bandiera rossocrociata pisana”.
Sei pisana orgogliosa di esserlo. Parliamo ora un po’ della nostra amata città. Cosa ti piace di Pisa e cosa non ti va bene?
“Di Pisa amo i suoi lungarni ed il centro storico in generale. Però desidererei che la mia città fosse più pulita e più tranquilla”.
Un angolo della tua città che ami in particolare?
“Piazza la Pera o Piazza Gambacorti. perché ci vivo da anni! È magica”..
Sei una tifosissima nerazzurra, da quanto tempo segui il Pisa?
“Da quando mio padre mi metteva sulle sue spalle e mi faceva vedere il prato dell’Arena da bordo campo. Ho visto la serie A tre volte”.
Hai qualche aneddoto particolare da raccontare dei tuoi anni di militanza come tifosa?
“Si, le trasferte in 5 con una 126, con il presidentissimo Romeo Anconetani che ci aspettava all’entrata delle città dove la squadra giocava, poi i tanti treni presi. Ma anche le trasferte da sola in macchina con tanta malinconia perché eravamo in Serie D”.
Infatti, sappiamo che hai vissuto anche un momento personale triste, malgrado la trasferta avesse sancito la promozione in B del Pisa, te la senti di raccontarlo?
“Sì, è stato nel giorno della promozione del Pisa nella gara di finale playoff di ritorno a Foggia: io non ero andata perché avevo la febbre, ma mio fratello che era andato in trasferta ebbe un’emorragia cerebrale proprio alle porte dello stadio. Fu ricoverato d’urgenza, purtroppo non ce la fece”.
Invece il momento più bello?
“Trieste, senza dubbio, fu davvero una magica giornata, non ci sono altre parole da aggiungere”.
Un giocatore ed un tecnico che ti è rimasto nel cuore?
“Due su tutti, Gabriel Raimondi e Gigi Simoni, oltre chiaramente all’Omone di Pescara”.
Ritorniamo un attimo a Sanremo. So che hai avuto anche modo di incontrare l’ex tecnico del Pisa, Giampiero Ventura, cosa vi siete detti?
“Era seduto con la moglie in quinta fila nella quarta serata del Festival. Quando si è alzato all’intervallo l’ho avvicinato e gli ho detto: ‘Buonasera Mister sono una tifosa pisana e Pisa la ricorda sempre’. A quel punto lui ha replicato: ‘Ho Pisa nel cuore!’.
Hai anche avuto occasione di incontrare il famoso giornalista Marino Bartoletti, come è stato l’approccio?
“L’ho fermato per strada per un selfie. Gli ho detto che è la storia del Festival!”.
Cosa ne pensi del Pisa attuale e dove pensi possa arrivare?
“È una squadra che mi diverte e credo che possiamo continuare a toglierci grandi soddisfazioni”
Maurizio Ficeli