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La viola sull’Arno – Una sinfonia che sa di maturità

- Sport
20 Marzo 2023

Paolo Lazzari

Alzi la mano chi, in tutta franchezza, se lo sarebbe aspettato fino ad un paio di mesi fa. La Fiorentina che inanella l’ottava vittoria nelle ultime nove partite è una sinfonia totalmente inattesa e, forse per questo, ancora più dolce da ascoltare. Nulla, del resto, lasciava presagire un simile riscatto. La squadra di Italiano appariva volenterosa ma confusa, appassionata eppure distratta, fondamentalmente scollata e complessivamente asfittica.

Certo, molto è dipeso dal centravanti ritrovato, ma non può più ridursi tutto soltanto a quello. Cabral che ha cominciato a segnare con ferale attitudine, seguito a distanza da un ancora intermittente Jovic, è l’innesco che mette a reddito un volume di gioco altrimenti sterile. Accanto a questo, è cresciuta la maturità complessiva. La viola si specchia meno e conclude di più. Un bagno di cinismo quanto mai provvidenziale.

Se prima il collettivo di Italiano sembrava un insieme di solisti intenti ognuno a suonare il proprio spartito, col risultato che la prova globale ne usciva sghemba, adesso parliamo di un’ensemble magnificamente accordata. Un’orchestrina viaggiante, uscita indenne dal frullatore degli ultimi match ravvicinati, capace di mettere via ogni ampollosità e di afferrare pure vittorie sporche, come quella di ieri. Lo spirito di gruppo ritrovato è la migliore delle notizie possibili anche perché quando tutti girano a dovere, i singoli si esaltano. Dodò, per esempio, sta finalmente sfoderando le prestazioni che tutti attendevano. Nico Gonzales è redivivo. Amrabat, scansate le sirene blaugrana, un magnifico frangitore di sogni altrui lì nel mezzo.

La pausa che incombe è senz’altro provvidenziale per ricaricare le pile. La volata della Fiorentina ha preteso un dispendio di energie fisiche e mentali non indifferente. Adesso l’Europa, un miraggio che sfumava in dissolvenza fino a qualche settimana fa, torna a mostrare i suoi contorni frastagliati. E ci sono sempre due coppe da giocare con il piglio dei protagonisti, anche perché inalando l’ossigeno dello scontro ad eliminazione diretta la viola pare esaltarsi. Bentornata – o benvenuta – maturità: se durerà fino in fondo, ci sarà da sfregarsi le mani.

Foto e video: Acf Fiorentina (Facebook)

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