– Maurizio Ficeli –
Termina a reti bianche la gara di Pasquetta all’Arena Anconetani fra Pisa e Cagliari, con i sardi che rimangono un punto avanti ai nerazzurri, che ora occupano l’ottavo posto a 46 punti. Malgrado lo 0-0 le due compagini hanno entrambe avuto delle belle occasioni per sbloccare il risultato, senza però riuscire a concretizzarle. Proprio all’ultimo poi da sottolineare che Peppino Sibilli ha avuto l’occasione per regalare la vittoria al Pisa, negata dal grande intervento del portiere cagliaritano Radunovic.
Gara giocata in un “catino” stracolmo. Grande infatti è stata la mobilitazione del tifo nerazzurro per questa importante partita interna, nel giorno di Pasquetta. La gente di fede nerazzurra ha rinunciato alle classiche gite fuori porta per poter essere al fianco della squadra di mister Luca D’Angelo. Tra l’altro era un’occasione importante per il Pisa, la festa dei 114 anni dalla fondazione (per l’esattezza il giorno di Pasqua). Quindi motivazioni per non mancare all’Arena ce n’erano a iosa. Presenti 9.797 spettatori paganti dei quali circa 700 supporter sardi in Curva Sud, molti dei quali residenti in zona.
Prima di proseguire, però, permettetemi di ricordare una persona a me cara, che conoscevo fin dall’infanzia. Padre Claudio Fanetti, frate minore francescano conventuale, nato a Pisa il 3 marzo 1962, scomparso a soli 61 anni nel primo pomeriggio di mercoledì 5 aprile, dopo una breve ma grave malattia. Aveva trascorso tutta la sua gioventù in via S. Cecilia, dove ha abitato, frequentando e facendo da piccolo il chierichetto nella chiesa omonima retta dall’allora parroco don Pilade Giordani, tifoso sfegatato del Pisa, che allo stadio rimbrottava senza tanti complimenti chi sentiva bestemmiare. Prima di diventare sacerdote Claudio aveva lavorato come commesso per diversi anni alla profumeria Bini in Borgo Largo.
Claudio era attaccatissimo alla sua Pisa e si informava anche sul Pisa, pur non essendo un “tifoso praticante” . Una notizia che ha scosso me e tutti coloro che lo hanno conosciuto ed apprezzato. Proprio nel giorno di Pasquetta ci sono state le esequie ad Arezzo, citta dove è venuto a mancare.
Torniamo all’Arena, dove c’è stato un tifo abbastanza sostenuto da ambo le parti. Meravigliosa come sempre la Nord, che all’inizio ha esibito uno striscione per festeggiare il compleanno del Pisa Sporting Club: “114 anni di storia, lottiamo ancora” (vedi foto in alto di Gabriele Masotti). I tifosi cagliaritani hanno tenuto atteggiamenti provocatori verso i pisani, intonando cori offensivi, pur non essendo stati assolutamente considerati. Dopo un po’, tuttavia, i nerazzurri si sono scocciati ed hanno risposto per le rime.
Del resto, essendo i sardi gemellati con la Sampdoria e noi col Genoa, era scontato che non avessero simpatia per i pisani, ma almeno un po’ di rispetto sarebbe stato apprezzato, come accadde, ad esempio, da parte dei palermitani, che all’Arena ebbero un atteggiamento rispettoso, tifando per la propria squadra, senza offendere gli altri.
Allo stadio c’erano tanti bei “personaggi”, stavolta ho voluto focalizzare l’attenzione su Enrico Morgantini, Donatella Barontini, e, udite udite, la mitica Filomena Piacentini (foto) , che dopo il festival di Sanremo è stata “nientepopodimeno” che in Giappone (anche lì è andata tutta bardata di nerazzurro e rossocrociato) ed appena mi ha visto mi ha salutato in giapponese (spero sia stato un saluto e non qualcos’altro, anche se tanto, in ogni caso, non me ne sarei accorto). Enrico, Donatella e Filomena sono tre tifosi sempre presenti all’Arena e meritano una menzione particolare per la loro fedeltà ai colori nerazzurri.
A fine primo tempo ho incontrato Paolo Calabresi, attore, conduttore televisivo e radiofonico, oltre che trasformista, presente all’Arena per vedere all’opera il figlio Arturo, difensore nerazzurro. Paolo Calabresi è famoso per aver preso parte a fiction televisive, film e spot pubblicitari, ha partecipato, inoltre, al programma “Le Iene” su Italia 1. Sono contento di questo incontro perché Paolo Calabresi, oltre che un bravo artista, è anche una persona semplice, alla mano, che non se la tira affatto. Una persona educatissima, come suo figlio Arturo, che oltre ad essere un buon giocatore è anche un bravo ragazzo, quindi si può tranquillamente affermare che buon sangue non mente.
Veniamo alla partita. A inizio gara il Pisa ha subito l’occasione per andare in vantaggio con Morutan che conquista un gran pallone a centrocampo, serve Moreo il quale, con un tiro di sinistro impegna Radunovic in due tempi. Il Cagliari risponde con un tiro di sinistro di Prelec, deviato in scivolata dal “comandante” Antonio Caracciolo in calcio d’angolo. Bella partita, giocata ad alta intensità. Nei tre minuti di recupero si registra, da parte cagliaritana, una rovesciata di Lapadula, con Nicolas che blocca a terra, mentre l’ultimissima occasione è per il Pisa, con Peppino Sibilli che raccoglie un cross da destra di Zuelli e va al tiro ma Radunovic salva la propria porta dalla capitolazione.
Pisa ottavo in classifica a 46 punti, dietro al Cagliari a quota 47, superato dal Parma che agguanta i sardi. Come ha detto giustamente Stefano Moreo nell’intervista a fine gara, mancano sei partite, che vanno affrontate come 6 finali. Aggiungo io, da giocare con “il coltello fra i denti” . Con questo spirito nessun risultato ci potrà essere precluso.
Maurizio Ficeli
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PISA – Nicolas; Calabresi (80′ Hermannsson), Caracciolo, Barba, Beruatto; Nagy, Marin, Mastinu (60′ Zuelli); Morutan (65′ Sibilli); Moreo (79′ Tramoni M.), Torregrossa (60′ Gliozzi). A disp. Guadagno, Livieri, Sussi, Gargiulo, Trdan, Rus, Tramoni L.. Allenatore: Luca D’Angelo
CAGLIARI – Radunovic; Di Pardo, Dossena, Obert, Azzi; Nandez, Makoumbou, Lella (67′ Kourfalidis); Mancosu; Prelec (80′ Luvumbo), Lapadula. A disp. Aresti, Ciocci, Goldaniga, Rog, Viola, Deiola, Altare, Millico, Falco, Barreca. Allenatore: Claudio Ranieri
Ammoniti: Nagy (P), Caracciolo (P)
Arbitro: Federico La Penna (Roma)