Avvocato cassazionista, penalista, in Roma, Edoardo Polacco è legato a Pisa dal proprio zio Erseo Polacco, docente di fisica presso l’Università di Pisa, deceduto nel 2015. L’avvocato Polacco è candidato sindaco di Pisa con il sostegno della lista “Comitato Libertà Toscana“.
Avvocato, da quando si interessa alla politica?
“La politica sociale è la mia passione. Le ultime lotte le ho svolte tutelando numerose mamme delle Bibbiano d’Italia riuscendo a riportare a casa i loro figli strappatigli dalle follie statali. In questi ultimi tre anni ho seguito migliaia di casi di cittadini abbandonati, durante lo stato emergenziale, alla “tachipirina e vigile attesa”, lavoratori sospesi o licenziati e senza stipendio per sostenere se stessi e la propria famiglia, perché per libera scelta avevano deciso di non sottoporsi a vaccini sperimentali, aziende distrutte ed in fallimento per le scellerate scelte dello Stato. Lotta sempre democratica, e nei tribunali italiani, perché la giustizia deve sempre trionfare.
Mi può dire le tre urgenze che andrebbero affrontate subito a Pisa?
“Pisa è un comune unico in Italia dove si addormentano 90 mila residenti e si svegliano la mattina dopo in 180 mila tra studenti, turisti e pendolari. Dobbiamo programmare tre diverse soluzioni per questi tre popoli ricordandoci sempre che i cittadini pisani sono quelli che hanno custodito Pisa e che pagano le tasse. Per pima cosa è indispensabile sistemare la questione della collocazione degli studenti che attualmente fanno anch’essi i pendolari raddoppiando i problemi di Pisa. Il nostro progetto è di creare la Città dello Studente con residenze, attività commerciali e ludico sportive al posto dell’ospedale Santa Chiara in via di trasferimento, al fine di garantire agli studenti stessi alloggi a prezzi pubblici e nello stesso tempo dando maggior respiro alla città. Ampliamento dell’aeroporto di Pisa con collegamenti rapidi alla città ed a Firenze e creazione ovvero rinascita del ‘trammino’ , in pratica una metropolitana di superfice superveloce che colleghi nuovamente il centro di Pisa alla sua costa, per troppo tempo dimenticata.
Perché i pisani dovrebbero votare per lei e la sua parte politica?
“I cittadini pisani dovrebbero votare per il Comitato Libertà Toscana, che mi sostiene, perché solo liberandosi dai partiti che impartiscono gli ordini da Roma o da Firenze si potrà avere un Pisa risorta. Ad oggi gli ordini partitici sono quelli di rendere Pisa la Cenerentola della Toscana, schiacciata dal progetto del più grande porto d’Europa a Livorno ed il super aeroporto di Firenze”.
Lei si sente di destra, sinistra, centro… perché?
“Io mi sento cittadino libero, sentinella della Costituzione, senza un padrone partitico, non per nulla il nostro motto è: né di destra né di sinistra per una amministrazione autonomista”.
Come vorrebbe che fosse la città tra dieci anni?
“Tra dieci anni sogno una Pisa completamente navigabile sia sull’Arno sia nei limitrofi fossi come quello del Mulino. Sogno una Pisa dove l’ordine e la sicurezza siano state recuperate da una sana gestione dell’ordine pubblico anche con l’utilizzo della Polizia Locale attraverso le ronde di quartiere per una migliore dissuasione dal crimine, una Pisa che non veda sacrificate le sue tradizioni e la sua storia ad esclusivo uso mercantilistico/turistico, attraverso la valorizzazione delle proprie tradizioni già nelle scuole di primo grado ed anche una Pisa sgomberata dai partiti che hanno assalito la diligenza delle società partecipate piazzando propri uomini come fossero bottino di guerra, non badando alla meritocrazia ovvero ai risultati e facendo si che, per esempio, la Società delle Entrate di Pisa abbia incassato le tasse dei residenti per sette milioni e mezzo di euro per spenderne sette milioni per la propria esistenza (bilancio 2019) . Queste follie dovranno essere cancellate nel prossimo futuro.
Se vuole può lanciare un appello agli elettori… dica pure…
“Riprendiamoci l’amministrazione comunale che non è dei partiti ma dei cittadini che pagano le tasse. Riprendiamoci i consigli circoscrizionali attraverso l’elezione diretta dei cittadini, è un nostro diritto ma anche un nostro dovere civico”.