Prosegue il nostro giro tra i candidati, in vista delle elezioni amministrative pisane, abbiamo intervistato la professoressa Rita Mariotti, candidata a sindaco di Pisa con il sostegno di Azione, Italia Viva, Psi e Liberal Forum.
Si presenti ai nostri lettori e ai cittadini di Pisa…
“Sono nata alla fine della prima metà del secolo scorso, il 20 dicembre del 1949, mi sono laureata in Medicina e Chirurgia nel luglio del 1974, specializzata in Cardiologia tre anni più tardi e con una successiva carriera sempre all’interno della Cardiologia Universitaria, dal 1992 sono professore associato, attualmente pensionata. La mia vita professionale di cardiologa e di insegnante universitaria è stata pienissima ed avvincente, i miei ‘padroni’ sono stati i pazienti e gli studenti, che mi hanno dato molto più di quanto io abbia potuto dare loro”.
Quando si è avvicinata alla politica?
“Da sempre la politica è stata una mia grande passione e l’ho percorsa, come ‘civica’, dapprima eletta nella Lista Civile di Sergio Cortopassi, nella sesta circoscrizione e uditore nella IV commissione consiliare, e poi con ‘In Lista per Pisa’ di Paolo Ghezzi, eletta come consigliere in maggioranza e dal 2013 al 2018 presidente della IV commissione (Bilancio). La caduta del governo Draghi ad opera principalmente dei Cinquestelle, ma con la connivenza delle forze sia di destra che di sinistra, mi ha portato ad avvicinarmi al Terzo Polo e, per la prima volta in vita mia, a prendere una tessera di partito, quella di Azione. Il 16 marzo di quest’anno ho ricevuto l’incarico di candidarmi a Sindaco di Pisa dalle forze politiche che costituiscono il nostro Laboratorio politico: Azione, Italia Viva, Socialisti Italiani e Liberal Forum”.
Mi può dire le tre urgenze che secondo lei andrebbero affrontate subito a Pisa?
“Le urgenze per Pisa sono molte, perché Pisa è una città piccola come numero di residenti, ma è una grande città, che raccoglie, oltre ai lasciti della sua passata grandezza, importanti realtà come le Università, il CNR, l’INFN, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, l’Aeroporto, ma anche le Fondazioni, l’Opera della Primaziale, gli ordini professionali ed una vasta rete di associazioni sportive, culturali e benefiche: una città complicata. Una città che deve essere profondamente legata anche al suo territorio e alle città vicine. Non esistono ricette semplici per situazioni complesse. Soltanto una stretta interazione e cooperazione tra tutti, potrà portare Pisa ad essere la città innovativa, coesa, inclusiva, sicura e prospera che vogliamo. Nell’ottica della concertazione, i tre problemi pratici da affrontare subito sono: 1) la conclusione nei tempi previsti delle opere finanziate dal PNRR; 2) l’emergenza abitativa legata al disagio sociale ed all’aumento dei prezzi delle locazioni (immediato restauro ed assegnazione degli edifici ERP liberi, controllo dei requisiti degli assegnatari, conclusione dei lavori interrotti ed efficientamento energetico di tutto il patrimonio ERP, da effettuare con l’avanzo di bilancio di 15 milioni di euro; tavolo di raccordo per una “calmierazione” dei prezzi degli affitti, attivazione di uno sportello casa per gli universitari e garanzie sociali per i lavoratori che non hanno un contratto a tempo indeterminato. 3) la mobilità, da rivedere come problema complessivo di ‘ecologia urbana’ e con interventi come pedonalizzazione, incremento della ZTL, ‘cura del ferro’ (tramvie, metropolitane di superficie per le città vicine e raddoppio della ferrovia per Firenze, ma anche realizzazione della tangenziale nord est, pressante richiesta a Corporation America perché completi le opere che si era impegnata ad eseguire ed a prevedere la terza pista, che ridurrebbe l’inquinamento acustico dei quartieri prossimi allo scalo.
Perché i pisani dovrebbero votare per lei e la sua parte politica?”
“Perché siamo capaci di ‘fare politica’ in un modo diverso, non una politica ‘contro’ ma una politica ‘per’, nel rispetto delle idee di tutti e in un modo che unisca la disponibilità all’ascolto con la capacità di creare collaborazioni e di operare scelte che siano nell’interesse della città e della comunità e non influenzate da preconcetti ideologici. Tutto ciò riconoscendo come fondanti i valori irrinunciabili dei diritti umani e civili, della libertà, della legalità e della ricerca della salute, intesa come benessere fisico, psichico e sociale, e, quindi, della felicità”.
Lei si sente di centro, sinistra, destra… perché?
“La mia formazione e la mia storia dicono che sono una donna con il cuore a sinistra, ma attualmente mi sento lontana dalle ideologie sia di destra che di sinistra. Allo stesso tempo credo che il mio posizionamento politico sia lontano anche da una vecchia definizione di centro. Questa forza politica, che possiamo anche continuare a chiamare Terzo Polo e che si ritrova nel raggruppamento europeo di Renew Europe, è riformista e riformatrice, una democrazia liberale che combina il principio liberale dei diritti individuali con il principio democratico della sovranità popolare”.
Come vorrebbe che fosse la città tra dieci anni?
“Vorrei che fosse rimasta bella, non deturpata da una destinazione d’uso scriteriata dell’area del vecchio Ospedale Santa Chiara, area fragile e ‘sacra’, per la sua posizione vicino alla piazza più bella del mondo, patrimonio dell’Unesco. Vorrei che fosse già una cittadella della cultura con un sistema museale integrato. Vorrei che fosse compiutamente diventata una capitale mondiale dell’innovazione e continuasse la sperimentazione ed il controllo di tutte le nuove tecnologie. Vorrei che una oculata valutazione delle tendenze di cambiamento del lavoro e delle sue modalità abbia permesso la formazione e l’innesto nella catena produttiva di una nuova forza lavoro. Vorrei che il tessuto sociale fosse sano e saldo. Vorrei che Pisa fosse già ad emissioni 0 di CO2 (in Europa previste per il 2050) Per arrivare a tutto ciò Pisa non può essere amministrata come un condominio, ma guidata da una visione a lungo termine, che tenga conto che ai bisogni di tutti si deve rispondere con la collaborazione tra tutte le sue istituzioni”.
Se vuole può rivolgere un appello agli elettori… dica pure…”
“Chiedo a tutti i cittadini di Pisa di andare a votare, perché solo così vincerà la democrazia. Poi chiedo loro di votare questa forza politica nuova che porterebbe nell’amministrazione della città competenza, partecipazione, e trasparenza Noi ci siamo. Io ci sono”.