Peccato. Una partita difficile per i troppi infortunati che zavorrano il Pisa, complicatasi per l’espulsione di Leverbe, riacciuffata grazie ad una ripresa caparbia, tenace e mai doma, giocata contro un Parma costruito per vincere, ed è bastato scorrere la panchina per rendersene conto, a quel punto non andava persa.
Perché ci sono pareggi che valgono una vittoria, e questo lo sarebbe stato. Invece i Neroazzurri raggiunto il pari quasi si sono disuniti, allungati, i subentrati non hanno inciso (anzi, il contrario), fino a permettere agli emiliani, proprio quando la partita stava per finire, di maramaldeggiare sulla fascia destra e trovare il gol che vale i tre punti con una facilità disarmante ed inquietante.
Dietro continuo a pensare che un centrale difensivo in più di esperienza sarebbe stato opportuno: Caracciolo sarà in grado di dare garanzie di continuità dopo il grave infortunio della scorsa stagione? In mezzo non bisogna cedere nessuno, non si può pensare di chiedere gli straordinari a Veloso e Marin. Davanti… aspettiamo il rientro di Moreo e Torregrossa: Ernesto nel 2023 si è visto troppo poco, e i suoi continui infortuni preoccupano. La Societá ha puntato su di lui, lecito aspettarsi tanto e pretendere grandi prestazioni.
Buona la prima di Mlakar, gioco forza subito titolare. La B non ti aspetta, non ti applaude per il nome che hai, la B ti guarda in faccia, e se non curi tutti i particolari rischi di farti male. E se pensi in grande la panchina deve valere l’undici titolare, gli esperimenti e le scommesse possono costare punti.
La rosa deve essere al più presto completa ed integra, speriamo di recuperare qualcuno, questo “lazzaretto” sconforta.
Una vittoria ed una sconfitta ci portano dunque a Modena sabato alle 18.30. Un Modena ambizioso e ben costruito che non a caso è a punteggio pieno. Trasferta nuovamente da incerottati da prendere con le molle.
Aquilani è chiamato a nuove letture per far fronte alle emergenze. Ma da Modena bisogna portar via punti.