– Andrea Cosimi –
Non basta aver giocato un grandissimo primo tempo, no, non basta, perché le partite durano novanta minuti più recupero, e le grandi squadre, quelle ben allenate e ben costruite, si vedono nella tenuta fisica e mentale e nella continuità della prestazione.
I Neroazzurri nella ripresa non hanno praticamente mai passato la metà campo, finendo poi per subire un evitabilissimo 2-1 grazie alle solite marcature “molli” e, da non crederci, riuscendo poi nell’impresa di fare addirittura peggio: ma come, la riprendi miracolosamente nel recupero, palla al centro e, invece di lottare ferocemente su tutti i palloni e magari usare un po’ di sana malizia, addirittura permetti l’ultima indisturbata discesa sulla fascia agli avversari, un innocuo pallone rimesso al centro e, tac, la frittata è servita.
Ha del clamoroso l’errore di Nicolas, questa stagione ripetutamente incerto al punto che, forse, bisognerebbe trovare il modo di rigenerarlo con un po’ di panchina, ma anche il modo di stare in campo dei difensori non va bene ed è stato determinante in negativo.
E ci ha messo del suo Aquilani, perché se dopo venticinque giornate, dico venticinque, il Pisa riesce a prendere con puntualità disarmante reti evitabilissime, è a questo punto palese che il Mister non sia riuscito ad inculcare nella testa dei giocatori un modo di proteggere la porta che ci ponga al riparo da queste beffe.
Ho contato tante stucchevoli ripartenze dal basso, ne fosse andata una per il verso giusto, sempre disimpegni e fraseggi di fronte alla nostra area, estremamente rischiosi, per poi finire per regalare sempre o quasi il pallone agli avversari.
La sconfitta brucia tantissimo, perché se non ci fossero stati gli errori sopra descritti l’avremmo pareggiata, ma alla fine, probabilmente, è questo clamoroso cumulo di sbagli che ci relega al dodicesimo posto, con un vantaggio sulla quintultima di cinque punti, alla vigilia di una serie di partite terribili.
Affrontarle con la consueta cocciutaggine di un credo tattico bello a vedersi a metà, perché ci espone sistematicamente a dei rischi che si traducono in punti persi, significa volersi far male.
Mister, se ancora non è chiaro qui c’è da salvarsi, e la quota sicurezza ad oggi, ripeto, ad oggi, dista più o meno sedici punti. Sabato con il Venezia ripartiamo dai primi buoni quarantacinque minuti di Parma, tutto il resto dimentichiamolo per sempre perché è da buttare se la prossima stagione vogliamo rigiocare in serie B
Andrea Cosimi