L’Italia non è più una Repubblica sportivamente dominata solo dal calcio. Altre sfere più piccole e veloci, tutte di color giallo, stanno catturando l’attenzione dei tifosi divanari e non dello Stivale, perché più vincenti e divertenti della più grande e troppo osannata sfera pedatata. Ovviamente il merito è dei colpi di tennisti e tenniste azzurri in gran spolvero che stanno facendo viaggiare le palline in ogni parte dei campi che percorrono, collezionando successi e seminando il terrore in tutti gli avversari quando hanno la sventura di scontrarsi contro di loro.
Quando ero giovane ci furono, nello sci, le cosiddette “valanga azzurra” e “valanga rosa”, ovvero un bel nutrito gruppo di sciatori e sciatrici azzurre che vincevano e prendevano onori e allori ovunque. Ecco, ora, nel tennis, sta succedendo qualcosa di analogo. Per merito non solo del nostro ottimo, sorprendente e simpatico numero uno mondiale Yannick Sinner, ma anche di tennisti toscani che in questi giorni a Wimbledon, il cosiddetto tempio della disciplina, si stanno facendo valere, sia tra i maschi sia tra le femmine. E proprio tra le ragazze, oggi, si è segnalata, con un grande exploit, la nostra Jasmine Paolini,nata a Castelnuovo Garfagnana ma cresciuta a Bagni di Lucca che, prima donna italiana della storia, è riuscita a conquistare addirittura la finale che si disputerà sabato prossimo.
L’incontro di oggi, lungo circa tre ore, contro la forte croata Donna Vekic, è stato incerto, combattuto punto a punto, e conclusosi al tie break del terzo set. La nostra portacolori ha tirato fuori tutta la sua grinta da grande agonista, vera guerriera, ed è riuscita a spuntarla sulla sua avversaria, più emotiva ma forse più valida tecnicamente, dopo una gara palpitante definita dagli esperti una delle più belle sfide femminili viste sui questi gloriosi campi negli ultimi anni. Questo suo successo non è una sorpresa assoluta dato che la Paolini nel corso di tutto l’anno ha raccolto successi e persino due finali, singolo e doppio, nell’altro slam francese del Roland Garros, che l’hanno portata ormai al quinto posto del ranking mondiale.
Di Jasmine sappiamo ormai tutto anche se è bello e utile ripercorrere tutto il suo percorso umano e sportivo. Mamma Jacqueline Gardinier si trasferì in Toscana 30 anni fa dalla Polonia, terra della madre e non del padre ghanese. A Bagni di Lucca, dove faceva la cameriera, conobbe Ugo Paolini che gestiva un bar e il 3 gennaio 1996 dettero alla luce la futura campionessa. E mi pare la dimostrazione che le etnie, quando si fondono, portano vantaggi e non il contrario, come sostengono certi generali ciarlieri! Le cronache narrano che fino all’età puberale, il tennis restò per Jasmine un divertimento dato che la scuola ne assorbiva l’attenzione e le energie.
Quando decise di fare sul serio si trasferì dapprima al circolo di Forte dei Marmi, diretto dal presidente Sergio Marrai, dove l’allenarono Marco Picchi e Ivano Pieri. Questi gli parlò del Centro Federale di Tirrenia dove lei andò e venne seguita prima da Antonio Cannavacciuolo e Daniele Ceraudo, e dopo da Tathiana Garbin, ex ottima atleta e attuale capitana della squadra italiana della Davis femminile. La svolta vera nella carriera agonistica della nostra corregionale è stato il rapporto professionale instauratosi solo circa tre anni fa con un nuovo allenatore, l’ex valente tennista Renzo Furlan. Secondo lui solo da quasi due anni è scattato qualcosa nella testa dell’atleta e ormai lei scende in campo con decisione, convinzione e senza alcuna paura.
E allora forza Jasmine, sabato tira fuori tutto quel che hai, noi siamo con te. E anche se non vincerai resterà il ricordo di un’impresa notevole e meritevole solo di applausi.
Ah, e poi non finisce qui, perché venerdì 12 luglio, sempre nei campi verdi londinesi, ci sarà un incontro di semifinale con protagonista il carrarino Lorenzo Musetti contro il mostro sacro Novak Diokovic. Perché noi toscani quando ci mettiamo in testa di fare una cosa la facciamo bene, e ormai tanti giornalisti parlano della nascita, a Londra, del “Granducato di Wimbledon”.
Magari di Lorenzo ne riparleremo nei prossimi giorni, oggi ci inchiniamo di fronte a Jasmine. Chapeau. E grazie tante!
Guido Martinelli
Foto: Jasmine Paolini (Facebook)