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Olimpiadi, Filippo Macchi per noi è d’Oro

- Primo piano, Sport
30 Luglio 2024

Parigi, 29 luglio 2024. Un atleta toscano, Filippo Macchi, vince la medaglia d’argento nel fioretto alle Olimpiadi. Nella finale è stato sconfitto dal cinese di Hong Kong, Cheung Ka Long, campione olimpico in carica, che vince col punteggio di 15-14. Se andate a leggere i giornali tutti parlano di vittoria azzurra rubata. La rabbia di Filippo è tanta, e lo stesso dicasi per il ct Stefano Cerioni e la Federazione italiana scherma, che presenta un ricorso formale.

Grande anche la rabbia dei tifosi italiani, che ogni quattro anni magicamente si appassionano alla scherma grazie alle gesta dei nostri campioni. Filippo avrebbe meritato l’oro, non perché è bravo, forte e simpatico. Filippo ha dimostrato in pedana di essere il numero uno e per tre volte (non una) gli arbitri gli hanno negato ciò che aveva conquistato. Viene quasi da pensare all’arbitro Byron Moreno, le cui “prodezze” eliminarono l’Italia dai mondiali di calcio del 2002. Ma Filippo, da grande sportivo qual è, mette subito le mani avanti e nega che vi possa essere malafede.

La sfida viene decisa all’ultima stoccata con una contestata, per usare un eufemismo, decisione dei giudici. Brevissimo riepilogo. Macchi mette a segno la stoccata vincente, ma l’arbitro Huang (di Taipei) va a vedere il replay perché non se la sente di decidere. Si confronta con l’altro arbitro e decide di non decidere. Si deve continuare a tirare, la stoccata non viene assegnata. Può succedere in questa disciplina sportiva. La sfida riprende ma c’è una nuova stoccata contestata. Ancora una volta si va al monitor e, di nuovo, viene presa la stessa decisione. Il siparietto, a dir poco imbarazzante, si ripete per la terza volta e, a quel punto, velocemente l’arbitro assegna la stoccata a Cheung Ka Long, che riporta a casa l’oro.

“Se ho pensato di esser stato derubato? No, non penso alla malafede – commenta Filippo Macchi dopo la gara, dimostrando una grande sportività. “Io conosco gli arbitri, non sono persone cattive. Hanno sbagliato la stoccata, ma derubato no. Mi dispiace e fa malissimo, ma non mi sento per niente derubato. Cosa ho detto a Cheung Ka Long? Gli ho fatto i complimenti, stiamo parlando di un atleta che ha vinto due olimpiadi di fila, quindi chapeau”.

Il presidente della Federazione Italiana Scherma, Paolo Azzi, ha presentato una protesta formale alla Fie e al Cio per l’inaccettabile arbitraggio della finale olimpica. La protesta è supportata dal presidente del Coni Giovanni Malagò. “Mai visto nulla di simile – ha spiegato Azzi – È Filippo Macchi il vero vincitore e gli è stato negato un oro che meritava”.

“Mai visto niente del genere, né da atleta né da tecnico”, commenta ai microfoni della Rai il ct del fioretto azzurro Stefano Cerioni. “Penso all’incompetenza, non voglio pensare ad altro. Filippo è il vincitore morale, assolutamente. Tre stoccate così non si possono sbagliare. Nelle prime due, i giudici si sono astenuti senza dire niente: è grave. Macchi è un atleta, arriva all’Olimpiade e la vince 3 volte. Si trova secondo, mi fa male il cuore per lui e per me. Filippo ha tirato meravigliosamente tutto il giorno, ha messo la stoccata per vincere. Si assegnava l’oro olimpico, che è un’altra cosa rispetto all’argento. Quando uno lo merita è giusto che ce l’abbia: l’atleta sa che deve aspettare 4 anni per riprovarci. Se uno merita l’oro, non è giusto toglierli qualcosa che si è guadagnato. Penso che la federazione farà qualcosa formalmente, il risultato purtroppo rimarrà questo”.


Ci fa piacere riproporvi l’intervista che facemmo a Filippo Macchi nel 2018. Sono passati alcuni anni e Filippo è cresciuto tantissimo, sia come atleta che come uomo. Il “sogno” di vincere le Olimpiadi è solo rinviato. Ne siamo certi. Forza Filippo!

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Giornalista.

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