Come diceva quella famosa pubblicità dei gelati, du gust is megl che uan? Bene, Filippo Macchi ci ha preso davvero gusto e si è portato a casa, dalle Olimpiadi di Parigi, la seconda medaglia d’argento, stavolta nel fioretto a squadre. Questo il risultato finale alla fine degli assalti: 45-36 per i nipponici. Nulla da recriminare (stavolta), risultato giusto. Tommaso Marini, Guillaume Bianchi, Filippo Macchi e Alessio Foconi (subentrato all’infortunato Macchi) soccombono davanti ai campioni del mondo asiatici.
La finale parte subito in salita per gli azzurri, sotto 10-7 e bravissimi a reagire con Macchi e Bianchi (20-18) prima di subire la rimonta rivale. Il “folletto” Iimura firma il sorpasso e a quel punto ct Cerioni prova a imprimere una scossa gettando nella mischia Foconia, al posto dell’acciaccato Macchi. Purtroppo il subentrato perde tutte le stoccate (0-5) e l’Italia non si riprende più. Vano l’assalto finale di Marini.
Dicevamo di Filippo Macchi, orgoglio toscano. Queste le sue parole a fine gara. “Due medaglie? Questa è totalmente diversa – racconta il fiorettista di Navacchio (Pisa) -. La prima sapete tutti com’è stata e non l’ho apprezzata subito. Questa invece è stata il frutto del lavoro che abbiamo fatto insieme, noi quattro con Enrico Garozzo che sapete tutti perché non è qui, e il nostro tecnico, un autentico sesto uomo. Dividiamo con loro questo argento. L’ultima medaglia importante era arrivata con Cerioni, dici Olimpiadi e dici Cerioni. È l’Ancelotti della scherma? Assolutamente si, è il commissario tecnico più vincente della storia”. Davvero un bel complimento per il ct azzurro, che può festeggiare alla grande coi suoi ragazzi.
Le ultime parole, infine, al ct Cerioni: “Il cambio Macchi-Foconi? Si era fatto male (Filippo, ndr). Era già sotto antidolorifici e l’ho visto che soffriva molto, aveva anche perso l’impugnatura un paio di volte. Peccato per Foconi, che entrava con un atleta a freddo e pensavo potesse avere un approccio diverso. Puoi prenderlo o darlo il 5-0, lo abbiamo preso. Con un gruppo così giovane, sfiorare l’oro è un grande risultato. Ma non ce la faccio ad essere davvero contento quando non vinco (ride, ndr)”. Nel futuro ancora avanti come ct dell’Italia? “Sì, ho già in mente un lavoro di ringiovanimento del femminile. La mia permanenza dipenderà dalle elezioni, scado a dicembre. Ho ricevuto offerte, ma sto bene in Italia”.
Foto: Circolo Scherma Navacchio (Facebook)