Tra le montagne di Bolzano, in uno stadio che personalmente non mi è piaciuto per l’assenza delle curve (anche se i servizi igienici e il bar nel settore ospiti erano di grandissimo livello) e dove le formazioni e la pubblicità vengono lette prima in tedesco e poi italiano (del resto la lingua tedesca è parlata dal settanta per cento dei residenti), il Pisa vince e convince spinto dal suo Popolo colorato e rumoroso al cospetto di un pubblico di casa estremamente compassato. Nel nostro settore bellissima l’idea del minuto di raccoglimento indetto dai Gruppi della Curva per i tre poveri ragazzi foggiani morti in settimana al seguito della loro squadra del cuore.
Andati sotto alla mezz’ora su una incertezza difensiva i Neroazzurri, da quel momento in poi, hanno preso il comando del gioco in ogni zona del campo giungendo ben presto al pareggio con Lind, splendidamente servito da Hojholt, quest’ultimo decisamente il migliore in campo.
La crescita costante del centravanti danese delinea un dualismo con Bonfanti foriero di tante soddisfazioni future, una competizione sicuramente da gestire che può rappresentare un viatico ulteriore alle ambizioni del Pisa.
Bene ha fatto Inzaghi a togliere l’ammonito Piccinini ad inizio ripresa, il Pisa con Marin è cresciuto in autorevolezza e al quarto d’ora ha trovato la rete della vittoria su rigore procurato dall’onnipresente Moreo e magistralmente realizzato da Arena.
L’ultima mezz’ora è stata in controllo, salvo una occasione del Sud Tirol sventata da Semper.
Si torna a casa saldamente capolisti inseguiti dal solido Spezia e dal Sassuolo, che continua a prendere “a pallonate” chiunque trovi sul suo cammino
Ma il Pisa c’è, non manca nulla per sognare in grande.
E tutti noi spingeremo nella stessa direzione perché quel “grande”… ci siamo capiti.
Andrea Cosimi