Sempre più difficile trovare altri aggettivi che possano descrivere al meglio cosa sia il Pisa di Inzaghi.
Nella conferenza stampa pre partita avevo chiesto al Mister se ormai ci fosse la consapevolezza dell’essere capolisti senza avvertirne la pressione. A Cremona è arrivata un’altra risposta in termini di autorevolezza, ma sarebbe estremamente riduttivo fermarsi a questo aspetto.
I Neroazzurri hanno deliziato i quasi duemila tifosi al seguito con un presidio sistematico di ogni zona del campo, limitandosi al solito minimo possesso palla (38%) fatto di tanta densità, verticalità ed efficacia.
Se nel primo tempo c’è stato un relativo sostanziale equilibrio, anche se il Pisa ha dato sempre la sensazione di essere più in giornata, nella ripresa non c’è stata proprio partita.
Il gol che ha sigillato i tre punti è l’immagine dell’applicazione collettiva che è culminata nel capolavoro con cui Tramoni ha infilato Fulignati (bravo nella circostanza l’arbitro a lasciare il vantaggio nonostante il fallo su Lind). Da lì in poi fine dei giochi, Pisa in controllo, Cremonese mai pericolosa.
Ero nel settore ospiti, come sempre in trasferta, e non vi nascondo che, ancora una volta, mi sono emozionato per la grande bellezza del Popolo Neroazzurro.
Anche il ricordo di Romeo, nella ricorrenza della sua scomparsa, ha toccato forte i cuori di tanti come me, noi della generazione che grazie a lui visse stagioni bellissime.
Rientrare non è stato facile causa Cisa interrotta, ci è voluto tanto tempo. Ma con i compagni di viaggio ripercorrevamo la grande prestazione e le ore sono volate.
E vola il nostro Pisa che, se manterrà questa “fame”, potrà arrivare alla gloria.
Andrea Cosimi