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“Noi costretti a scappare da Firenze”

- Economia, Primo piano
25 Novembre 2024

A Palazzo Vecchio i ministri del turismo parlano di crescita e intelligenza artificiale per l’industria delle vacanze; nel centro storico di Firenze i cittadini subiscono le devastazioni causate dai troppi visitatori. Al primo G7 sul turismo che si è chiuso la settimana scorsa, la madrina di casa Daniela Santanchè sottolinea che il settore “ha prospettive di fortissima crescita” ed “è fondamentale accompagnare questa espansione”.

Non la pensano così gli attivisti locali – unitisi nella rete “Il turismo passa, Firenze resta” – che hanno organizzato alcune contro-iniziative. Il comitato Salviamo Firenze, che già la scorsa settimana aveva attaccato centinaia di X rosse sulle cassette per chiavi installate fuori dagli appartamenti turistici, ha organizzato un flash-mob di “non-benvenuto” al G7, accendendo fumogeni ed esponendo uno striscione con la scritta “Speculazione in corso”.

A Firenze, denuncia il comitato, “il turismo ha portato un’espansione incontrollata degli affitti brevi, l’impennata dei costi immobiliari e di locazione, la svendita di patrimonio pubblico, l’adeguamento dell’intero tessuto economico cittadino alla domanda ricettiva e di ristorazione, che produce lavoro precario e sottopagato”. Secondo Salviamo Firenze, “gli interessi speculativi di fondi immobiliari, agenzie e proprietari annientano la possibilità di vivere, lavorare e studiare a Firenze”.

Non è un caso se nei primi vent’anni del Duemila il quartiere del centro storico ha perso circa 30mila residenti, mentre complessivamente la città ne ha persi circa 140mila. C’è il calo della natalità, naturalmente, ma ci sono anche i residenti che se ne vanno in città limitrofe. Un fenomeno diffuso e preoccupante, che coinvolge anche decine di studenti, che scelgono città fuori regione per studiare. Sono loro a spiegare le motivazioni di questa fuga.

Alice D’Ettole si è diplomata al liceo classico Galilei, a due passi da piazza Duomo. Da ottobre vive a Roma, dove studia a La Sapienza. “Vorrei andare a vivere per conto mio, ma a Firenze i prezzi delle case in affitto sono altissimi e proibitivi, quindi ho optato per un’altra città”. Ma non c’è solo questo. “C’è il fatto che il costo della vita in generale è diventato stellare, caffè a due euro, panini a 10 euro, sento che Firenze non è più una città a misura di giovane”.

Filippo Fara andrà a studiare economia a Bologna: “Anche Bologna è cara, ma molto meno di Firenze, una città che non mi rappresenta più, dove ci sono sempre meno posti di aggregazione giovanili e dove tutto è incentrato sul turismo”.

Tra le sue vittime ci sarebbe anche la ristorazione di qualità. Lo chef Simone Cipriani ha annunciato la chiusura del suo ristorante, “Essenziale”, a Firenze, lo scorso agosto. Il locale era stato inaugurato nel 2016 nella piccola piazza di Cestello, nel quartiere più cool dell’Oltrarno, San Frediano. Ma ora Cipriani dice che Firenze è diventata “una giostra per turisti mordi e fuggi, stiamo diventando una città vetrina come Venezia ed è sempre più difficile mantenere etica e integrità nella ristorazione. La domanda è cambiata”, ha detto al Gambero Rosso. “Comprendo che per qualcuno possa essere un’opportunità, ma non rispecchia il mio modo di fare ristorazione, né tantomeno l’evoluzione che avevo immaginato per ‘Essenziale'”.

A parlare è anche Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia e Ceo di Apartments Florence. “C’è un’ipocrisia di fondo in Palazzo Vecchio: da una parte il Comune dice di voler limitare l’overtourism e tenta di limitare gli affitti brevi ai turisti, dall’altra non fa nulla e resta in silenzio mentre gli albergatori riempiono interi palazzi con nuove camere di hotel”. “In un anno a Firenze – dice ancora Fagnoni – verranno realizzate oltre mille camere, hotel nuovi che apriranno e strutture già esistenti che si allargheranno andando a inglobare altri edifici. Davanti a questo processo di trasformazione, che pure prosegue da anni e porterà ancora’più turismo, le amministrazioni hanno scelto di non intervenire. Una posizione incoerente dal momento che invece, dicendo di voler limitare gli arrivi e dare case a residenti e studenti, sono state fatte norme apposite contro i fiorentini e gli imprenditori che hanno deciso in modo analogo di investire nel settore immobiliare, riqualificando abitazioni da destinare agli alloggi brevi”.

Queste sono soltanto alcune testimonianze che sottolineano la situazione che stanno vivendo i cittadini fiorentini, gli imprenditori e i giovani studenti costretti a scappare dalla loro città natale.

Furio Fogli

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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