“Re Pippo tornava dalla guerra, lo accoglie la sua terra cingendolo d’allor”. Giochicchio con le parole del grande genovese Faber per riprendere la scrittura abbandonata da troppo tempo. Lo faccio come si conviene, di notte, al buio, dopo essere rientrato dalla vittoriosa battaglia nella sempre superba.
Orario di inizio che non permette bizzarrie culinarie. Ci accontentiamo di una cecìna, ordinata con il nome locale di farinata, per codardia, consumata in silenzio nel covo dei blucerchiati accanto al Bisagno. Tripudio nerazzurro. Non svogliati ma sprecisi. Cinicissimi.
Sofferenti e resilienti fino al capolavoro di TRAMEO o MORONI. Scegliete voi il pittore inventato che sta disegnando la nostra cavalcata.
“Trasferte libere” recita lo striscione della Sud applaudito anche dai pochi pisani tesserati presenti nello scabroso settore ospiti che abbiamo descritto l’anno scorso a fine agosto. Il giocattolo è sempre piu per pochi. Possibilmente ricchi e per forza di cose stranieri.
Sono abbonato al Pisa ma devo avere un’ulteriore tessera per andare in trasferta. Da lombardo avrei potuto comprare il biglietto dei locali intrufolandomi nella curva potenzialmente potendo provocare incidenti, senza essere in possesso di alcuna tessera.
Chiunque abbia inventato questa giostra inutile e malata è un pazzo che non capisce nulla. Qualche anno fa non mi hanno venduto biglietti per un Pisa-Varese (udite udite) perché ero residente in Lombardia. Ad uno di Sondrio o di Brescia cosa interessa del Varese?
Bisogna creare una cultura dello sport e smettere di vietare per garantirsi comode gestioni. Ho assistito schifato alle invettive di una parte di San Siro durante l’ esecuzione dell’inno francese. Padri idioti con figli che lo saranno da adulti che fischiavano sonoramente senza un perché.
Superhope e oggi andiamo a guadagnarci la pagnotta come non manca mai di fare Stefano Moreo.
Bona Ugo. Forza Pisa.
Francesco Fasulo
