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Piombino vuole staccarsi da Livorno e andare con Grosseto

- Politica
4 Febbraio 2025

Apparentemente può sembrare una boutade, ma in realtà il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, lo ha detto seriamente: “Vogliamo passare in provincia di Grosseto”. Nell’annunciarlo ha reso noto che sta per partire l’iter amministrativo previsto dalla legge, che ovviamente dovrà tenere conto in primis del volere dei cittadini.

Ma da cosa è nata questa decisione? Ferrari lo spiega al quotidiano il Tirreno: “Da sempre noi piombinesi ci sentiamo più affini al territorio grossetano che a quello livornese. Un po’ per la vicinanza geografica e le condizioni territoriali omogenee, un po’ per gli aspetti culturali che ci accomunano. La somiglianza dei territori di Grosseto e Piombino, cominciando dalla continuità territoriale della Maremma grossetana con quella livornese, ci hanno fatto sentire sempre più prossima l’area maremmana rispetto a quella di Livorno. La collocazione di Piombino nella Provincia di Livorno è più un confine burocratico che reale e crediamo che sia giunto il momento di superare questa forzatura e volgere lo sguardo verso un territorio con il quale condividiamo molto: siamo certi che Piombino abbia tanto da dare alla Maremma, come è vero che le opportunità per lo sviluppo di sinergie commerciali, agroalimentari e turistiche sono ampie e di grande prospettiva per tutti e due i territori. Piombino, da anni ormai, ha avviato un percorso virtuoso di sviluppo e profondo cambiamento: se vogliamo proseguire su questa strada dobbiamo avere il coraggio di modificare uno status quo che esiste solo perché ormai consolidato, trovando soluzioni diverse e più in linea con le nuove esigenze della città. Si tratta di un procedimento che già una decina di anni fa fu avviato e poco dopo interrotto: nei prossimi giorni approveremo una delibera di Giunta che darà avvio al nuovo percorso, un primo atto formale che sarà seguito dalla discussione in Consiglio comunale e da un confronto attivo con i cittadini”.

C’è un disegno politico dietro a questa mossa? Potrebbe essere che Ferrari, di Fratelli d’Italia, trovi più sintonia con la realtà maremmana, che da tempo guarda prevalentemente al centrodestra. Ma sarebbe riduttivo pensare che dietro a questa proposta ci sia solo questo.

Il sindaco di Follonica, comune in provincia di Grosseto, dà ragione al collega Ferrari: “Con il sindaco di Piombino c’è grande collaborazione – afferma a Il Giunco.net -, così come tra i due Comuni – la nostra Follonica e Piombino appunto – ci sono grandi affinità, sia guardando all’esistente che guardando ai progetti per il futuro. Per questo non mi stupisce affatto l’annuncio di Ferrari dell’inizio del procedimento amministrativo per portare il suo Comune nella provincia grossetana, ipotesi che mi era stata anticipata e che oggi vede il suo avvio, come ha dichiarato Ferrari. Auguro a Ferrari di raggiungere l’obiettivo. Se così dovesse essere siamo certi che l’ulteriore vicinanza si trasformerà in nuove opportunità in termini di economia, turismo, collegamenti, difesa della costa, sistema dei parchi e sanità. Su tutte queste materie a quel punto Follonica potrà avere maggiore voce in capitolo per quanto riguarda le scelte relative all’intero Golfo, tante delle quali al momento ci vedono esclusi (o comunque non del tutto coinvolti) per un mero criterio di confini territoriali”.

A favore anche il consigliere regionale Andrea Ulmi, capogruppo di “Merito e Lealtà”, che sottolinea i legami storici tra l’Alta Maremma e la Val di Cornia: “La proposta del sindaco di Piombino Francesco Ferrari di avviare l’iter per l’adesione alla provincia di Grosseto la trovo condivisibile, alla luce di un secolare legame socio-economico tra l’Alta Maremma e la Val di Cornia, segnato anche dall’appartenenza alla stessa Diocesi. Già diversi anni fa sotto il sindaco Anselmi era stato avviato il percorso, poi fermato dalla Riforma Del Rio, sintomo che questa decisione può trovare consenso unanime nella società piombinese, ma, sono convinto, anche il sostegno di quella della provincia di Grosseto”.

Ulmi ha poi evidenziato i possibili sviluppi economici e infrastrutturali: “Piombino è la porta di accesso da mare a tutta la Toscana meridionale e ad una parte dell’Umbria e il suo porto potrebbe trarre numerosi benefici, che aumenteranno con il completamento della Grosseto-Siena, creando un collegamento veloce tra la costa e l’entroterra. A livello turistico esiste una continuità con Follonica, Scarlino e Castiglione, dovuta all’affaccio di questi territori sul Golfo di Follonica, ma penso anche ad uno sviluppo del manifatturiero che renderebbe ancora più uniti i due poli, quello siderurgico e quello chimico di Scarlino che hanno poi nel porto di Piombino il loro punto di riferimento”.

La sinistra è contraria alla proposta, come espresso alcuni anni fa da Andrea Baldassarri, ex segretario comunale del Pd a Piombino: “Secondo Fratelli d’Italia tale passaggio garantirebbe a Piombino vantaggi importanti, in particolare nell’ambito della sanità, la proposta, in realtà, non è nuova e fu oggetto già nel 2013 di una raccolta di firme, a cui seguì una delibera del Consiglio Comunale. Personalmente sono contrario a questa soluzione, per vari motivi. Una simile scelta – affermò Baldassarri – isolerebbe Piombino dagli altri comuni della Val di Cornia, ambito che, al contrario, deve tornare ad essere il nostro orizzonte di programmazione economica e di sviluppo. Nel settore della portualità e della logistica, per noi fondamentale, Piombino sarà chiamata a contribuire allo sviluppo della Zona Logistica Semplificata toscana, sfida che offre importanti opportunità e che richiede collaborazione e sinergia con Livorno, non una velleitaria separazione. In questo quadro l’idea che il porto di Piombino debba fare da solo e possa trovare la propria dimensione come porto del Golfo di Follonica è riduttiva e totalmente anacronistica. Tutto ciò senza contare il legame che, come porto turistico, abbiamo con l’Elba, che molto difficilmente sarebbe disposta a seguirci in questa avventura”.

Non ha più senso guardare a tutta la costa?

Nell’ambito di un disegno politico regionale che porti a un riequilibrio del potere, il cui baricentro da sempre è troppo spostato su Firenze, non avrebbe più senso lavorare a maggiori sinergie tra le varie realtà della costa – pensiamo alla cosiddetta Area vasta tra Pisa, Livorno, Lucca, estendibile fino a Massa-Carrara, a Nord, e a Grosseto a Sud?

Foto: GoogleMaps

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Giornalista.

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