Il tempo umano su questo pianetino è scandito da ricorrenze che allietano così le nostre giornate altrimenti ripetitive e noiose. Una di queste è la festa di San Valentino che sposta l’attenzione generale sulle coppie felicemente innamorate rendendo loro onore.
Poiché l’altro giorno un conoscente la disprezzava affermando che si tratta della solita festa commerciale magari inventata da un noto marchio di cioccolatini, ho pensato di ricordato origine e significato. Posso quindi svelare agli ignari senza tema di smentita che fu istituita nel 496 da Papa Gelasio I al posto dei Lupercalia che onoravano il Dio Fauno, il Dio Pan greco, protettore delle greggi e del mondo pastorale.
Il pontefice la dedicò al martire cristiano Valentino da Terni che, secondo la leggenda, sposava in segreto coppie cristiane contro le leggi romane all’epoca in cui l’imperatore Claudio II aveva vietato i matrimoni per incentivare i soldati a combattere senza distrazioni. Quando l’imperatore lo scoprì fece giustiziare Valentino il 14 febbraio del 273.
Sappiamo tutti come questa festa consista nello scambio di messaggi amorosi e doni tra i colpiti dai dardi di Cupido sin dai dai tempi dell’Alto Medioevo, momento di nascita dell’amor cortese. Ai nostri giorni, le statistiche narrano che questi bigliettini hanno raggiunto in questa ricorrenza la bella cifra di un miliardo.
Ora, al riguardo ci poniamo una domanda: a parte questi “rituali” come si potrebbe “celebrare” questa ricorrenza in modo alternativo e costruttivo? Noi riteniamo che si potrebbe sfruttare questa giornata speciale per i cuori palpitanti di sentimento amoroso nvitandoli a non limitarsi all’aspetto edonistico-culinario ma a cercare di ripensare al momento amoroso, sicuramente il più grande, difficile, ma anche misterioso tra tutti i sentimenti umani. Forse il teatro potrebbe essere una risposta, chi può dire il contrario?
Se questa opzione vi attrae vi segnaliamo uno spettacolo che andrà in scena proprio Venerdi 14 febbraio alle ore 21 presso il Teatro Nuovo di Pisa, “Il diario di Adamo ed Eva”, sulla storia della prima coppia che ha calcato il suolo del nostro pianeta. Vedere come si sono scoperti per la prima volta due mondi cosi distanti come quello mascolino e femminino, lo stupore dei sentimenti provati, la perdita del figlio Abele, l’incontro col serpente tentatore e la conseguente cacciata dall’Eden, narrati con tocco leggero e persino ironico, sono momenti che possono divertire ma pure scaturire confronti e riflessioni.
L’opera prende spunto dal fortunato, delicato ed ironico libro dal titolo omonimo di Mark Twain (1835-1910), riadattato per l’occasione dall’esperto regista Luca Biagiotti, storica figura della bella esperienza del Fare Teatro del Verdi pisano, con la collaborazione di due giovani ma valenti ed esperti attori come Annalisa Cima e Andrea Consoli che lui ha condotto fino alla realizzazione scenica.
Ci sembra interessante segnalare che proprio in occasione della ricorrenza amorosa il Teatro Nuovo, che si sta segnalando sempre di più per le sue innovative proposte, offrirà l’opportunità alle coppie che si baceranno davanti alla biglietteria e dimostrando così la veridicità del loro legame, di pagare un biglietto unico.
Insomma, fateci un pensierino. Ma l’importante è che Cupido sia sempre con voi!