Calcolare il tempo è sempre stato un obiettivo dell’essere umano forse spinto dall’insana ed errata convinzione di imbrigliare la divinità temporale che invece domina il suo passaggio su questo pianetino. Per dimostrare la veridicità di questa affermazione prendiamo in considerazione il calendario. Come molti ricorderanno, nell’antica Roma, fino al 46 a.C. l’anno iniziava il primo marzo e durava in tutto 304 giorni, essendo privo dei mesi di gennaio e febbraio. Fu Giulio Cesare, promulgando il calendario giuliano, a far iniziare l’anno il 1° gennaio come ai giorni nostri. Questa convenzione durò fino alla dissoluzione dell’Impero Romano, ma durante il Medioevo ogni stato e ogni città computava i giorni che si succedevano dall’alba al tramonto alla propria maniera.
Nel 1582 arrivò il calendario gregoriano che fece tornare alla data generalizzata del primo gennaio per tutti. Mossi da curiosità indicibile andiamo a sfrugugliare nel mare magnum di quegli innumerevoli calendari medioevali troviamo tante situazioni diverse da loro che potremmo dividere i calendari in due stili: uno anticipato, in cui l’anno iniziava prima che nello stile moderno, un altro di stile posticipato in cui, invece, iniziava dopo
Se, invece, la nostra ricerca intende esaminare cosa accadde nella nostra bella regione toscana scopriamo di avere avuto, a Pisa e a Firenze, il medesimo stile definito dell’Incarnazione, ovvero quella modalità per cui si faceva coincidere l’inizio dell’anno con l’Annunciazione (e quindi l’Incarnazione di Gesù), praticamente 9 mesi prima del 25 dicembre e quindi il 25 marzo.
Il primo documento datato in Stile Pisano che attesta l’Anno Pisano ab Incarnatione Domini (o Christi) risale al 985. Questa data di inizio anno rimase in vigore per secoli anche nelle terre appartenenti alla
Repubblica di Pisa: la costa fra Portovenere e Civitavecchia, Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Corsica, Sardegna, Baleari, Gaeta, Reggio Calabria, Tropea, Lipari, Trapani, Mazara, Tunisia, Algeria, Egitto, Palestina, Siria, la città di Azov (nel Mare omonimo, sulla foce del fiume Don) e Costantinopoli.
Volendo essere precisi potremmo dire che anche quello fiorentino funzionava esattamente come quello pisano ma era sfalsato di un anno esatto e collocava l’inizio dell’anno al 25 marzo successivo. Che spiriti ingegnosi siamo noi toscani!
Questa usanza cessò il 20 novembre 1749, allorché il Granduca di Toscana, Francesco I di Lorena, ordinò che in tutti i territori toscani il primo giorno del gennaio seguente avesse inizio l’anno 1750. Quindi anche Pisa fu costretta, pur senza volere, a seguire il calendario gregoriano.
Questa ricorrenza, forse un po’ bislacca per le nostre menti moderne, riaffiorò negli anni ‘80 del Novecento e da allora, sotto la mitica Torre pendente, il Capodanno si è tornati a festeggiarlo in anticipo sul resto del mondo organizzando parecchie iniziative culturali. Tra i tanti episodi ci piace ricordare quanto fu emozionante un quarto di secolo fa entrare nel secondo millennio prima di tutti gli altri terrestri. Così, quando il prossimo martedì 25 marzo, a mezzogiorno, da una finestra della navata
centrale del Duomo un raggio di sole illuminerà la mensolina a forma di uovo posta sul pilastro accanto al celebre pergamo di Giovanni Pisano qui, sotto la torre, saremo già nel 2026. E sarà, come sempre, un momento suggestivo.
Il Comune di Pisa, per l’occasione, ha organizzato sin dai giorni precedenti un ricco programma di eventi.
Sabato 22 marzo
– ore 16.00 – per le vie del centro – Corteo storico e spettacolo di musici e sbandieratori della Compagnia Balestrieri di Pisa;
– ore 17.00 – biblioteca comunale SMS – Presentazione del libro “Sei pisano se… dialetto pisano e modi di dire pisani”, a cura della casa editrice Felici;
– ore 17.30 – per le vie del centro – la BadaBimBumBand presenta “Opus band”;
– ore 21.15 – Piazza dei Cavalieri – Intrattenimento del “Giullar Cortese”, al secolo Gianluca Foresi;
– ore 21.45 – Piazza dei Cavalieri – I Mercenari d’Oriente presentano lo spettacolo “Pandora”.
Sabato 22 e domenica 23 marzo
Menu in stile pisano nei ristoranti cittadini che aderiscono all’iniziativa.
Da sabato 22 a martedì 25 marzo
– dalle 09.00 alle 19.00, Chiesa di Santa Maria della Spina – Infiorata dell’Annunciazione, a cura di Pro Loco Fucecchio aps;
Sabato 22, domenica 23 e martedì 25 marzo
– dalle 15.30 alle 17.30, Cappella di Sant’Agata, via San Paolo – apertura a cura dell’associazione culturale “Il Mosaico”;
Sabato 22 e domenica 23 marzo
– dalle 15.30 alle 19.30, Palazzo Gambacorti – Mostra di armature e balestre e visite guidate alla Mostra permanente delle Tradizioni storiche, a cura dei Balestrieri di Porta san Marco;
– Piazza La Pera, Il Capodanno della terra – Mercatino degli antichi sapori con laboratori per bambini, a cura di Slow food Pisa e colline pisane, in collaborazione con l’associazione Alma Pisarum;
– ore 17.00 – Piazza La Pera, Storie di Toscana – spettacolo di burattini a cura di Habanera Teatro;
– dalle 10.00 alle 19.00, Fortilizio della Cittadella – Mostra delle ceramiche pisane, in collaborazione con Il distretto delle ceramiche del ‘900 di San Giovanni alla Vena.
Domenica 23 marzo
– ore 17.00, davanti alla Chiesa di Santa Maria della Spina – Concerto gospel dell’Annunciazione per il Capodanno pisano 2026 s. p. – con Voices of heaven choir (in caso di pioggia il concerto si terrà nella chiesa di San Michele in Borgo).
Lunedì 24 marzo
– dalle 10 alle 18, Giardino Scotto – tratto di mura urbane – Bastione san Gallo. Evento di rievocazione storica, con racconto della storia delle mura e del bastione, animazione, strumenti musicali medievali e falconeria, a cura di Balestrieri di Porta san Marco, Associazione Il cavallo di san Martino, Musikantika e Falconeria Sunrise. Visite guidate per le classi delle scuole medie;
– ore 17.00, Palazzo Gambacorti, sala Moschini – “Dalla riscoperta, la valorizzazione di una ricorrenza cittadina” – tavola rotonda con Alberto Zampieri e Stefano Gianfaldoni promossa dalle Nobili Parti di Mezzogiorno e Tramontana in collaborazione con l’Associazione Amici del Gioco del Ponte;
– ore 19.00, Conad Le Mura (via Emanuele Filiberto, 9) – “Fuori Le Mura”, in collaborazione con Pisa Jazz e Comune di Pisa, presenta il concerto di Dimitri Grechi Espinoza dal titolo “Oreb – Il significato spirituale del suono”.
Martedì 25 marzo
– ore 11.00, piazza XX Settembre – corteo storico del Capodanno pisano, con le rappresentanze dei Cortei della città, da Palazzo Gambacorti alla Cattedrale;
– ore 11.45, Cattedrale, Liturgia dell’Annunciazione;
– ore 12.00, Cattedrale, Cerimonia del raggio di sole e dono dei ceri.
E allora, felice 2026 a tutti!
Guido Martinelli

Foto: Comune di Pisa