Parto da Mister Inzaghi, perché ancora una volta a fine partita le sue parole sono di esempio e colpiscono nel segno. Per il Gruppo, meraviglioso e unito; per la Tifoseria, un Popolo numeroso, colorato e imperioso sempre al fianco della squadra; per la Società, impeccabile; per chiudere poi con un invito a tenere i piedi per terra, ancora di più, nonostante la vittoria, fino al raggiungimento dell’obiettivo massimo.
Inzaghi però ha dimenticato di citare se stesso, perché dietro questo capolavoro in divenire c’è indubbiamente la sua bravura e la sua capacità di gestire al meglio le risorse a disposizione.
Prendiamo ad esempio la prestazione di ieri: a parte i soliti ottimi noti… vogliamo parlare dell’elegante regia di Solbakken (nonostante un’ammonizione eccessiva comminatagli pronti via)?
O della bella prestazione di Calabresi (il suo filtrante a Moreo in occasione della prima rete di Lind è roba di altissimo livello). E del secondo tempo sontuoso di Abildgaard che dire?
Il Pisa ieri ha girato alla perfezione, deliziando i tremilacinquecento tifosi al seguito, anche se gli “attori” in campo sono stati in parte diversi da quelli abituali.
Netta e in scioltezza la vittoria sulla Reggiana che avrà da faticare non poco per mantenere la categoria, cosa che tutta Pisa si augura per i sentimenti di vera simpatia e amicizia che ci sono verso la tifoseria emiliana.
A fine partita ho abbracciato tanti vecchi volti della generazione Romeo, alcuni con gli occhi già lucidi al pensiero di cosa potrebbe concretizzarsi in questo ultimo mese di Storia.
Ma il mio sguardo è andato anche ai tantissimi giovani che animano di colore e calore i gradoni di questa grande tifoseria che merita veramente la serie A, senza alcun dubbio.
Rimaniamo dunque tutti sul pezzo, nessun volo pindarico, ci sono cinque finali da disputare.
Si comincia dalla Cremonese, il lunedì sera di Pasquetta.
Da oggi conta solo quella partita.
Andrea Cosimi
