Nato intorno al 1485 dalla famiglia che possedeva l’omonimo castello in val di Greve, Giovanni da Verrazzano è considerato uno dei più grandi esploratori e navigatori italiani. Della sua vita privata si conosce poco, ma dei suoi viaggi tantissimo, grazie anche ai suoi racconti.
Giovedì 17 aprile alle 10.30 al Castello di Verrazzano (via Castello di Verrazzano 1, Greve in Chianti) è in programma la presentazione del libro “Giovanni da Verrazzano. Studi per il Cinquecentenario” (Polistampa, pp. 344, euro 28), curato dal professor Leonardo Rombai e dal presidente della Fondazione Giovanni da Verrazzano Luigi Giovanni Cappellini.
L’incontro, inserito nel programma del “Verrazzano Day”, promosso dalla Fondazione e dal Comune di Greve in Chianti, prevede un simposio con gli autori del libro e la conclusione affidata al professor Luciano Formisano, esperto di Amerigo Vespucci.
Il libro, una raccolta di studi realizzati da rinomati accademici, va oltre la celebrazione di Giovanni da Verrazzano, che pure sarebbe stata giustificata. Offre infatti alcuni contributi molto importanti in materia di grandi esplorazioni. I testi si concentrano su temi specifici, come il ruolo dei mercanti e dei navigatori fiorentini nel commercio con il Nuovo Mondo, l’evoluzione delle conoscenze cartografiche e antropologiche, e il contesto delle tre spedizioni di Verrazzano. Dettagli assolutamente importanti per capire come andarono le cose.
Il testo, inoltre, esplora il valore letterario dei resoconti del navigatore, spesso trascurati dalla critica letteraria, comprese le famose lettere indirizzate a Francesco I nel 1524.
Un altro dettaglio molto curioso: un gruppo di medici ha anche analizzato lo scambio di malattie tra europei e indigeni dovuto alla colonizzazione americana.
Le esplorazioni di Verrazzano vengono collocate nel contesto della politica marittima di Firenze durante i primi anni del Cinquecento.
Il volume, che sarà apprezzato dagli esperti ma anche dai semplici lettori curiosi di storia, approfondisce temi affascinanti come la letteratura di viaggio, il rapporto tra europei e indigeni, il significato politico e simbolico della cartografia e le grandi ambizioni marinare di Firenze.

Nel libro si trovano contributi di Anna Barbiero, Alessandro Bartoloni, Laura Cassi, Michele Castelnovi, Giovanni Cipriani, Zeffiro Ciuffoletti, Luca Codignola, Simonetta Conti, Adele Dei, Liletta Fornasari, Francesco Guidi Bruscoli, Andrea Miroglio, Angela Orlandi, Giuliano Pinto, Fabio Romanini, Leonardo Rombai, Francesco Tonelli.