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Papa Francesco e la Toscana

- Cronaca, Primo piano
22 Aprile 2025

La morte di Papa Francesco è giunta all’improvviso, anche se le sue condizioni di salute erano compromesse da tempo. Molto probabilmente il pontefice sentiva di essere giunto quasi alla fine della, e così negli ultimi giorni ha voluto concedersi tutto: visita ai detenuti del carcere romano di Rebibbia, saluti ai fedeli a San Pietro e persino la benedizione nel giorno di Pasqua.

I medici dopo le dimissioni dal Policlinico Gemelli gli avevano raccomandato riposo e massima attenzione, ma lui ha fatto di testa sua, sentendo il dovere di adempiere in modo totale ai compiti di pastore di anime, dando tutto di se stesso. Si è spento dopo la conclusione delle feste pasquali, le più importanti per i cristiani, in cui si celebra la passione, morte e resurrezione di Cristo. Simbolicamente è come se il santo padre avesse voluto resistere fino all’ultimo per concludere, solo a “missione compiuta”, la sua parabola terrena.

Lascia un vuoto profondo Papa Francesco, non solo nei cattolici. Verrà il tempo di rileggere e studiare i suoi scritti e le sue encicliche e di riascoltare i suoi discorsi. E verrà il tempo anche di ridere delle sue battute, apprezzando fino in fondo la sua allegria e ironia.

Come giornale che si occupa della Toscana e dei toscani, ci piace ricordare le visite che il Santo Padre fece nella nostra terra.

La prima il 10 novembre 2015, prima a Prato e poi a Firenze. Nel capoluogo fiorentino visitò il Duomo e pranzò alla mensa di San Francesco Poverino insieme alle persone più in difficoltà, agli ultimi. Poi la messa allo stadio Franchi, davanti a 50mila persone.

Il 20 giugno 2017 il pontefice andò a pregare davanti alla tomba di don Lorenzo Milani a Barbiana, nel Mugello (Firenze), a 50 anni dalla scomparsa. “Ridare ai poveri la parola – disse Bergoglio – perché senza la parola non c’è dignità e quindi neanche libertà e giustizia: questo insegna don Milani”. “Ringrazio il Signore per averci dato sacerdoti come don Milani – scrisse nell’occasione sul libro degli ospiti di Barbiana – e nel suo discorso pronunciato nel giardino della chiesa di Sant’Andrea. spiegò che “la Chiesa riconosce in quella via” di don Milani “un modo esemplare di servire il Vangelo”.

Un’altra visita, il 10 maggio 2018, il santo padre la fece a Nomadelfia (Grosseto), nella comunità fondata da don Zeno Saltini, di cui esaltò i valori. E a seguire, nella stessa giornata, una visita a Loppiano, in provincia di Firenze, cittadella internazionale del Movimento dei Focolari.

Foto: free images

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Giornalista.

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