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Un omaggio al grande Francesco Nuti

- Cronaca
7 Gennaio 2020

Ci ha regalato risate a squarciagola. Alcuni suoi film sono un esempio della grande comicità toscana (e non solo): “Io, Chiara e lo scuro”, “Casablanca, Casablanca”, “Caruso Pascoski”. Da qualche anno, dopo una terribile caduta avvenuta nel settembre 2006, vive in gravi condizioni di salute. Sabato 11 gennaio, alle 21, al Teatro del Popolo di Castelfiorentino va in scena uno spettacolo a lui dedicato: “Francesco Nuti. Andata, caduta e ritorno”. Interpretato da Nicola Pecci, con la regia di Valerio Groppa, ripercorre la vita professionale e privata del simpatico attore toscano. La serata è patrocinata dal Comune di Castelfiorentino. Per informazioni e prenotazioni telefonare ai seguenti numeri 0571.81629 e 338.3350063 (e-mail: spettacolonuti@gmail.com).

Nato a Firenze il 17 maggio 1955, con i genitori e il fratello maggiore Giovanni trascorre i primi anni di vita nel capoluogo toscano, trasferendosi poi a Narnali, frazione di Prato.  Quando ancora va a scuola inizia a recitare, portando in scena diversi monologhi scritti da lui stesso. Terminati gli studi inizia a lavorare in un’impresa tessile, ma continua a recitare. Alla fine degli anni Settanta entra a far parte dei Giancattivi, un gruppo comico con Alessandro Benvenuti e Athina Cenci. Nuti prende il posto di Antonio Catalano. Il gruppo va forte in radio e anche in tv. Nel 1981, con “A ovest di Paperino”, esce il primo film con il repertorio del gruppo. Un anno dopo Nuti lascia il trio e si lancia nel cinema, come sceneggiatore e attore. L’esordio con “Madonna che silenzio c’è stasera“, poi “Io, Chiara e lo Scuro” (1983). Ed è subito successo, consacrato anche dal David di Donatello e il Nastro d’argento. Un altro salto in avanti e Nuti si sposta dietro la cinepresa, con la regia di “Casablanca Casablanca”. Seguono altri film di grande successo: “Tutta colpa del paradiso” (1985), “Caruso Pascoski di padre polacco” (1988), “Willy Signori e vengo da lontano” (1989) e “Donne con le gonne” (1991). Nel frattempo si dedica anche alla musica, partecipando al festival di Sanremo con il brano “Sarà per te” (1988).

Dopo alcuni anni di silenzio torna al cinema con OcchioPinocchio (1994), che si rivela un flop, con un pesante coda polemica con la sua casa di produzione. Riprova a rilanciarsi con il suo vecchio filone comico ma non riesce a ripetere i successi di un tempo. Tiepida è la risposta del pubblico per i film “Il signor Quindicipalle” (1998), “Io amo Andrea” (2000) e “Caruso, zero in condotta” (2001). Nuti cade in una forte crisi da cui fatica a riprendersi. La sua ultima pellicola è del 2005, quando recita in un poliziesco (“Concorso di colpa”) diretto da Claudio Fragasso. Poco prima di tornare sul set, il 3 settembre 2006, l’incidente casalingo: operato d’urgenza per un trauma cranico. A fatica esce dagli ospedali e dalle cure, ma non può parlare ed è costretto su una sedia a rotelle. Nel luglio del 2017 la figlia Ginevra Nuti diventa maggiorenne e si offre di fargli da tutrice legale, affermando in un’intervista al Corriere della Sera: “Francesco è e sarà sempre il mio papà anche se non può più parlare, muovere le mani e camminare ed è giusto che mi occupi di lui”. Sarà Ginevra il 7 dicembre 2019 a ritirare per il padre il Premio internazionale Vincenzo Crocitti alla carriera.

 

 

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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