Nel suo intervento al Teatro Goldoni il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è detto lieto di trovarsi a Livorno per ricordare la nascita “di uno dei suoi cittadini più illustri, venuto alla luce a pochi passi da questo teatro Goldoni, nella casa di corso Amedeo. Carlo Azeglio Ciampi può, a buon titolo, essere definito l’uomo dell’orizzonte comune”. Mercoledì 15 gennaio la città labronica ha reso omaggio a uno dei sui cittadini più illustri, che fu Presidente della Repubblica dal 1999 al 2006, ed è morto il 16 settembre 2016. Al suo arrivo al Goldoni Mattarella è stato accolto dall’entusiasmo rumoroso di 500 giovanissimi studenti delle scuole elementari e medie.
Il capo dello Stato ha sottolineato che “nella sua vita professionale, nel lungo servizio prestato, con grande integrità, alle istituzioni della Repubblica (Ciampi, ndr) ha sempre avuto chiaro un obiettivo: quello della coesione e della unità del Paese. Ormai prossimo alla scadenza del suo mandato presidenziale, ne volle fare espresso riferimento il 25 aprile 2006, in occasione del 61° anniversario della Liberazione, citando il compito al quale aveva giurato di non venire mai meno, quello di “essere garante della libertà dei cittadini e dell’unità della Patria”. Mattarella ha ricordato le parole di Ciampi:
Il giuramento è stato costantemente l’ispirazione del mio agire… Ho chiara nella mente un’idea di Italia, che so condivisa dai miei compatrioti… Un filo ideale ininterrotto – diceva – unisce gli eroi del Risorgimento, e i soldati che combatterono la Grande Guerra come ultima guerra risorgimentale, ai protagonisti della lotta di Liberazione che pose fine all’infausto ventennio della dittatura fascista, complice la Monarchia”. Una precisa idea dell’Italia alla quale, a suo parere, si univa “una idea dell’Europa, che la nuova Italia democratica e repubblicana ha fin dall’inizio contribuito a costruire. Animava i padri fondatori della Comunità Europea una risoluta volontà di pace, sola via di salvezza per i popoli europei, per la civiltà che insieme hanno creato, e che avevano rischiato di distruggere… L’Europa unita e libera, non meno dell’Italia libera e unita, è la Stella Polare che fino ad oggi ha guidato il mio cammino”.
L’orgoglio del sindaco di Livorno
Nel ringraziare il capo dello Stato il primo cittadino della città labronica ha detto che “Livorno non è mai stata una città banale, qui non sono mai avvenute cose banali e non ci sono mai stati personaggi banali. Dalle leggi Livornine, alla risposta tutta labronica all’assedio degli austriaci nel 1849; dalla nascita del partito comunista nel 1921, dopo la scissione consumata proprio in questo luogo, alla Resistenza partigiana, dal movimento operaio negli anni 70 fino ad arrivare ai giorni nostri. E poi i personaggi Francesco Domenico Guerrazzi, Amedeo Modigliani, Pietro Mascagni, Giovanni Fattori, le storie degli Scarronzoni, di Federico Caprilli e di altri sportivi, e poi Giorgio Caproni e Carlo Azeglio Ciampi, uomo delle istituzioni capace di rimanere legato profondamente alle proprie radici e alla sua città, e al quale abbiamo poche settimane fa intitolato la rotonda d’ardenza uno dei luoghi più belli e cari ai livornesi”. “Questo è il nostro quadro di riferimento, il puzzle di una città toscana che però da sempre, rispetto al resto delle realtà della regione – ha continuato il sindaco – ha caratteristiche e tratti di assoluta unicità che devono essere recuperati con orgoglio e passione per potersi far largo in un panorama difficile e pieno di insidie per la nostra gente e per le nostre famiglie che hanno bisogno di lavoro e nuove certezze in grado di affiancarsi ad una qualità della vita che qui è da sempre pregiata e impreziosita da un territorio straordinario e immensamente affascinante”.
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Foto: Quirinale.it