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I delitti del BarLume visti dal di dentro

- Interviste
20 Gennaio 2020

Giuseppe Capuano

Sky ha trasmesso gli ultimi due episodi della “saga” dei vecchietti del BarLume, la fortunata produzione cinematografica ispirata ai romanzi di Marco Malvaldi editi da Sellerio. I due nuovi capitoli si intitolano “Donne con le palle”, dall’omonimo racconto di Malvaldi nella raccolta “Il calcio in giallo”, e “Ritorno a Pineta”, storia originale della serie. Il primo è andato in onda lunedì 13, il secondo lunedì 20 gennaio, in esclusiva su Sky Cinema Uno, disponibili anche on demand su Sky e NOW TV.

Gli appassionati di Malvaldi, come il sottoscritto, sanno già tutto su trama e svariati retroscena, perché numerosi sono gli articoli che ne hanno anticipato l’uscita. Pertanto qui non scriverò di trame e protagonisti, voglio solo riportare le impressioni di un personaggio minore, una “comparsa”, con uno sguardo dall’interno, sia pure parziale e oltremodo soggettivo. Sì, perché tra le comparse in “Donne con le palle” c’è un cittadino pisano vero, di Porta a Lucca, Andrea Cosimi, bancario, già noto ai nostri concittadini per le sue frequenti partecipazioni in qualità di “esperto tifoso” a trasmissioni tv sul Pisa S.C., nonché apprezzato collaboratore de L’Arno.it. Ma torniamo ai nostri delitti. Andrea aveva già partecipato nel 2018, sempre come comparsa, ad un episodio della serie precedente, “Il battesimo di Ampelio”, insieme a suo figlio Leonardo.

Come si diventa comparse?
Ho mandato il curriculum con foto a chi si interessava della scelta. Sapevo che cercavano comparse toscane e del territorio limitrofo a Pisa. Tutti ormai sanno che mentre nei libri di Malvaldi la location del BarLume Pineta è situata in un luogo imprecisato sulla costa vicino a Pisa, la serie tv è girata a Marciana Marina nell’Isola d’Elba. Ma il regista, Roan Johnson, ha voluto in qualche modo preservare, per quanto possibile, il clima pisano delle storie. È lui il vero animatore della comunità di attori e tecnici che in estate invadono il piccolo comune dell’isola e trasformano un luogo reale in uno irreale ma altrettanto pieno di vita, ironia, dramma, sentimenti ed emozioni.

Che tipo di impegno ti ha comportato fare quest’esperienza?
Ogni volta un giorno intero di riprese, anche fino a tarda sera, con solo una breve pausa pranzo. L’ho fatto per curiosità e divertimento. La paga giornaliera, rigorosamente da contratto, non giustifica certo l’impegno necessario.

Cosa mi dici dei protagonisti della serie?
Tutti bravissimi. Mi hanno colpito particolarmente Enrica Guidi, la Tizi, molto esigente e perfezionista, e Lucia Mascino, la commissaria, bella quanto brava, per dirla polically correct. Ma è tutta la troupe che è valida. Sono come li vedi in tv: ironici, alla mano, divertenti, genuini. Johnson poi, oltre a essere una guida, si comporta in maniera molto naturale e spontanea. Un aneddoto: le riprese quest’anno si sono svolte a luglio, il caldo spesso era soffocante, specie in certe ore della giornata. A un certo punto pausa improvvisa: Johnson si leva i vestiti, si tuffa in mare, ritorna subito al suo posto di ripresa e continua a girare.

Com’è il rapporto con gli “autoctoni”, gli abitanti di Marciana?
Ottimo direi, qualcuno è impegnato come comparsa, tutta la cittadinanza partecipa a rendere l’atmosfera gradevole. Nel tempo delle riprese Pineta e Marciana Marina diventano sinonimi dello stesso luogo, contemporaneamente reale e immaginario.

Come ti preparavi per le riprese?
Be’, penso come tutti. Prima c’era la fase trucco, poi quella della costumazione, non particolarmente esigente in quanto le storie si svolgono in tempi e ambienti direi quotidiani, ma spesso ci fornivano abiti e accessori più adatti alle azioni che si stavano svolgendo.

C’è un momento della tua esperienza che ricordi particolarmente?
Sì, quando dovevamo girare una scena sulla spiaggia al tramonto. L’abbiamo ripetuta 17 volte.

Grazie, Andrea. Mi piace concludere ricordando che comparsa vuol dire “apparizione più o meno rapida”; hai ricordato, a me profano, quanto la rapidità di pochi fotogrammi richieda un lavoro lungo condito di passione e curiosità.

Giuseppe Capuano

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