– Paolo Lazzari –
La Fiorentina è un ciclone che si abbatte, inatteso e prepotente, su Marassi. L’1 a 5 alla Samp del vecchio amico Ranieri è probabilmente il risultato meno prevedibile di questo turno di campionato e si configura come un autentico toccasana per la viola, le cui certezze, ultimamente, andavano sgretolandosi. E invece, sotto un cielo d’acciaio che non prometteva niente di buono, la Fiorentina si ritrova e mette via vibrazioni positive in serie. Le vittorie di Lecce e Genoa preoccupavano almeno quanto il rischio che Sir Claudio confezionasse uno sgambetto alla squadra con cui vinse due trofei, ma sono bastati una manciata di minuti per discernere il verso di una giornata di grazia.
Iachini ha attinto ancora una volta dalla potenza al servizio delle idee: Vlahovic e Chiesa hanno procurato capogiri alla difesa doriana, che non ci ha capito nulla fin dal primo istante. Federico raggiunge 21 gol in 120 gare in maglia viola, mentre Dusan conferma una confidenza con la rete che sembra sempre più l’anticamera di un futuro luminoso: in questa stagione sono sei i sigilli per lui.
In mezzo al campo – a dispetto di un’espulsione opinabile – Iachini ritrova la lucidità di Milan Badelj: il ritorno ad un regista autentico come lui, al posto di un elemento spurio come Pulgar, è la boccata d’ossigeno che ripulisce i polmoni dopo settimane di apnea in quella zona del campo.
La cura Iachini, insomma, comincia a produrre i suoi effetti: dopo una quarantina di giorni la squadra ha vinto o pareggiato con tutte le squadre alla portata, ha espugnato il San Paolo ed ha perso meritatamente solo in un caso, al Franchi contro l’Atalanta.
Con queste premesse la quota salvezza – da sempre iconicamente scolpita sui fatidici 40 punti – appare più vicina. Oggi ne mancano solo 12 e le rivali sono state ricacciate in basso. Raggiunta quella, si giocherà per il futuro. A partire anche da profili come Duncan: quantità e qualità al servizio della squadra, per un ottimo esordio.
Fuori dal campo, a sferzare i palazzi fiorentini, ci pensa invece Rocco Commisso: da un lato, la concreta minaccia di far saltare lo stadio alla Mercafir ha sollevato una cascata di reazioni; dall’altro, dopo lo sfogo contro i torti subiti, a Marassi è scesa in campo una delle migliori terne italiane. Segnali di rinascimento? Forse: nel frattempo Firenze si gode il momento.
Foto Instagram ACF Fiorentina